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Montelupo: 45enne matricida evade dall’ospedale psichiatrico giudiziario. E’ allarme in tutta la Toscana

L'Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino
L’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino

MONTELUPO FIORENTINO – Ha 45 anni, è alto un metro e settanta, capelli neri corti, viene descritto come longilineo e abbastanza atletico, dimostra forse qualcosa meno della sua età. Si tratta di Alessandro Manca, di Prato, che è evaso oggi, 3 marzo, dall’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, dove era stato internato dopo che nel 1999 aveva ucciso la madre.

Veste una maglia chiara a maniche lunghe, jeans, e scarpe da tennis. E ha addosso un giubbotto chiaro. Le forze dell’ordine fanno appello a chi lo avesse avvistato di contattare subito polizia o carabinieri.

Stamani era in auto con tre operatori i quali, andando in municipio a svolgere delle pratiche, lo avrebbero lasciato da solo, secondo una prima ricostruzione dei fatti. In quel frangente l’internato avrebbe approfittato della situazione per darsi alla fuga.

Nel primo pomeriggio dell’uomo si erano completamente perse le tracce. Le forze dell’ordine battono le zone collinari e di campagna attorno a Montelupo. Le ricerche sono dirette dalla polizia penitenziaria e si sono concentrate in particolare nella zona di Malmantile dove il 45enne sarebbe stato visto da alcune persone. All’uomo era stata concessa la fine della detenzione in comunità di recupero su ordinanza del magistrato di sorveglianza.

AGGIORNAMENTO ORE 18.25

Alessandro Manca era già fuggito un’altra volta: lo scorso anno, ed era stato poi rintracciato e arrestato. Nell’aprile del 2014, infatti, si era allontanato dalla comunità terapeutica «Tiziano» di Aulla (Massa).

I carabinieri lo ritrovarono a Montecatini dopo alcuni accertamenti e in seguito a una segnalazione dell’Ufficio di sorveglianza di Firenze, che aveva ripristinato la misura detentiva dopo l’arbitrario allontanamento dalla struttura. L’uomo, il 18 maggio 1999, aveva ucciso la madre nella loro abitazione di Galciana (Prato). Per questo era stato condannato per omicidio e internato all’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, prima di essere ammesso a fruire di una licenza di esperimento in comunità terapeutica.

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