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Europa League, grande Fiorentina: è nei quarti! Stroncata la Roma (0-3) all’Olimpico. Il sogno continua. Pagelle

Roma-Fiorentina, l'esultanza dei viola dopo il terzo gol, segnato da Basanta
Roma-Fiorentina, l’esultanza dei viola dopo il terzo gol, segnato da Basanta

ROMA – E’ dolcissima, per la Fiorentina, questa notte romana. Viola nei quarti di finale di Europa League: vuole dire fra le prime otto della competizione. Nonostante l’1-1 dell’andata, sono bastati 21 minuti per chiudere la pratica e stendere al tappeto la Roma di Garcia. Gonzalo su rigore (nettissimo: ginocchiata di Holebas, da dietro, a Matri Fernandez), quindi Alonso (clamoroso regalo del portiere Skorupsi) eppoi Basanta hanno colpito a ripetizione. Condannando i romanisti a una serata infernale. Impensabile. Più crudele, forse, della nottataccia con il Bayern Monaco di Guardiola. Perché il punteggio poteva essere ancora più netto se Salah, nella ripresa, non avesse colpito per ben due volte i legni: una traversa e un palo. Pazienza. Il suo l’ha comunqu fatto. Con gli interessi. E mentre scriviamo la Roma è nella bufera. Contestazione a scena aperta. Notte dura. “Solo per la maglia, solo per la maglia”, gridano i romanisti. Ma permettetemi di dire che qui m’interessa celebrare una Fiorentina quasi perfetta che, violentata dalla Lazio, una decina di giorni fa, è magicamente resuscitata proprio qui all’Olimpico. Ottenendo la qualificazione ai quarti di finale di Europa League. Il sorteggio venerdì, all’ora di pranzo, a Nyon. Impresa dei viola: che hanno anche inanellato la seconda vittoria consecutiva dopo il 2-1 in campionato contro il Milan. E ora, fatemelo dire, la corsa continua su tutti i fronti. Abbuffata? Perché no? La Fiorentina di Montella si è permessa il lusso di stravincere. O addirittura trionfare. Eliminando, per la seconda volta in questa stagione, la Roma. Accadde il 3 febbraio nel quarto di finale di Coppa Italia. E ora il successo bis che vale il via libera in Europa. Quarti di finale! L’avventura continua. Anche se ora c’è da pensare al campionato (domenica appuntamento a Udine) poi il ritorno di Coppa Italia con la Juve (già battuta a Torino). Fiorentina rullo compressore? Diciamo che ha indovinato la partita. Con le mosse decisive nei primi venti minuti. Tutta la squadra ha rispettato le consegne e i voti ai singoli devono essere necessariamente alti nonostante l’anomalia di una partita decisa nel volgere di due decine di minuti. Nessun cedimento. Centrocampo efficace, orchestrato da Badelj. E difesa strepitosa: granitica nel difendere e brava anche a offendere. Non a caso i tre gol sono di Gonzalo, Basanta e Alonso. Tre difensori con il vizio de gol. Tre frombolieri di una Fiorentina fra le prime otto dell’Euroleague.

GONZALO – Olimpico ribollente di tifo. I romanisti sono calati in massa per sostenere la squadra, ora proprio malmessa, in questa partita che sembra una finale. Oltre duemila, a quanto pare, i tifosi della Fiorentina. Montella risolve il problema della prima punta mandando in campo Babacar e Gomez in panchina. I viola cominciano all’attacco: Salah (3’) su servizio di Joaquin manda di poco alto sopra la traversa. Ma la pressione continua. E al 9’ arriva il rigore per la Fiorentina: Holebas colpisce con una ginocchiata da dietro Mati Fernandez, in piena area. L’arbitro non ha dubbi: indica il dischetto. Batte Gonzalo: tiro perfetto alla sinistra di Skorupsi e gol. gol. Ma qui il signor Cakir diventa protagonista: fa ripetere perché, secondo lui, i viola sarebbero entrati in area durante l’esecuzione del tiro dal dischetto. Basanta protesta e viene ammonito: salterà la prossima partita. Gonzalo non si emozione: e batte il portiere giallorosso di nuovo, cambiando angolazione al pallone. Fiorentina in vantaggio. Situazione ribaltata dopo l’1-1 dell’andata. Ora è la Roma che insegue. Reazione immediata: Pianjc (12’), su cross di Florenzi, gira a rete, ma il pallone finisce sul fondo di poco. Più tardi (16’) è Torosidis ad andarci vicino con un colpo di testa fuori di qualche centimetro.

ALONSO – Però la pressione romanista dura poco. Al 18’ la combina grossa il portiere Skorupsi: tenta di recuperare un pallone che forse finirebbe fuori, lo rimette in campo e lo regala incredibilmente a Alonso che gli sbuca davanti, ruba il pallone e, indisturbato, lo mette dentro. Roma inebetita. Olimpico ammutolito. Fiorentina padrona del campo e della partita. Francesco Totti, seduto in panchina, si morde le labbra probabilmente per la rabbia. Ma non basta. Come un pugile suonato che cerca di reagire colpendio alla rinfusa, la Roma si scopre di nuovo e, su calcio d’angolo perfetto di Mati Fernandez, è Basanta a svettare di testa, nessuno lo contrasta, e lui mette di nuovo il pallone alle spalle dello scioccato Skorupsi. E’ lievemente ferito alla testa, Basanta, sanguina. Ma non è nulla. Tre a zero. Impensabile. Grandissima Fiorentina! Montella ha letto benissimo la partita. Garcia pare non aver indovinato nulla. L’Olimpico è avvolto da un silenzio surreale. Capita raramente di vedere una squadra, che sicuramente ha blasone e valore, ridotta in queste condizioni.

BORJA – Reazione? Ci prova Ljajic (28’) ben servito da Iturbe. L’ex viola lascia partire un gran tiro di sinistro ma entrale: Neto oppone i guanti e respinge. Ma per i tifosi giallorossi la partita sembra finita. In curva sud, quartier generale del tifo romanista, sono in molti a riavvolgere bandiere e striscioni per avvarsi, mestamente, all’uscita. Per preparare una contestazione in grande stile? La rabbia è palpabile. Mentre la Fiorentina, attenta tatticamente e ben messa in campo, continua a gestire il gioco. E a respingere ogni assalto della Roma. Al 38’ è Borja Valero, ottimamente piazzato sul secondo palo, a respingere sulla linea un’altra conclusione di Pjanic servito da Florenzi. Quindi primo cambio nella Fiorentina: Savic lamenta un risentimento ai flessori. Montella lo fa uscire: entra Tomovic. Ora occorre amministrare la partita, senza concedere niente, senza aprire spiragli. E il pubblico bardato di sciarpe giallorosse lascia frettolosamente le tribune. E’ insopportabile, per i tifosi di casa, la scwena di questa partita, nettamente dominata dalla Fiorejntina. Che va negli spogliatoi con tre gol di vantaggio. Mentre il fischio che manda le squadre al riposo fa esplodere un boato di protesta. Ma ai viola, tutto questo, poco importa. La strada per i quarti di finale è spianata. Ora basta non sciuparla.

BABACAR – Che dite? E’ come se la Fiorentina avesse affondato il coltello nel burro? Forse sì. I giallorossi sono fragili, soprattutto caratterialmente, ma va riconosciuto a Montella e ai giocatori in maglia viola di non aver sbagliato proprio niente. Approfittando, anzi, degli errori e della progressiva deconcentrazione giallorossa. Una Fiorentina quasi perfetta, pronta a ghermire gli avversari e a stenderli. Per finirli. E in avvio di ripresa i viola sfiorano ripetutamente il poker. Salah si esibisce (2’) in uno slalom speciale, arriva davanti a Skorupsi e piazza il sinistro: la traversa gli nega la gioia di un gol sensazionale. E al 9’, ancora Salah conquista il pallone, scappa in co tropiede, corre per mezzo campo e serve Babacar che calcia di sinistro e il portiere riesce comunque a deviare. Salah vorrebbe far segnare Babacar: al 12’ innesca di nuovo l’attaccante, che però calcia troppo centralmente. Rovesciamento di fronte: Gervinho in fugasul filo del fuorigioco, entra in area, aggira Neto, ma Basanta è eccezionale: lo ferma entrando sul pallone. Pulitissimo. Non c’è fallo. Montella richiama Babacar e fa entrare Vargas. L’attaccante pare non gradire la sostituzione, ma l’allenatore, giustamente, guarda avanti. Domenica ci sarà la trasferta di Udine: altra partita da non fallire. Questo retour match degli ottavi di finale fila via liscio. Sono saltati gli schemi, ma la Fiorentina sbaglia poco. Piuttosto è Salah che non trova il gol: infatti al 32’ colpisce di nuovo il legno. Palo! Roma mortificata: anche dall’espulsione di Ljajic per doppia ammonizione. Ma i tifosi viola esultano: quarti di finale conquistati. Olimpico giallorosso espugnato. Che dolce notte romana!

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Sandro Bennucci

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