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Nazionale: Verratti regista contro la Bulgaria. E dietro a lui è pronto Valdifiori

Manuel Pasqual in maglia azzurra
Manuel Pasqual in maglia azzurra

FIRENZE – La convocazione in Nazionale di Barzagli, fiorentino in maglia bianconera, ha provocato qualche malumore in casa Juve. Ma Antonio Conte non se ne cura e pensa a una squadra azzurra nuova, autorevole competitiva. Con il regista, colui che sostituirà Pirlo, capace d’arrivare d’Oltralpe: Marco Verratti. Ovvio che, senza Pirlo e De Rossi (“…decido sempre chi chiamare in base allo stato di forma, fisico e psicologico”), la Nazionale già sabato contro la Bulgaria sarà affidata al giovane centrocampista del PSG. Ancora Conte: “Premesso che non sarà mai la Nazionale di un singolo, Verratti avrà la chance di dimostrare ora di poter prenderne in mano le redini. E’ il momento giusto per scoprire le carte e capire cosa può aprirsi all’orizzonte”. Attenzione del ct anche per Manuel Pasqual: il capitano della Fiorentina sta dando molto a Montella. Conte sa di poter avere i suoi preziosissimi cross.

VALDIFIORI – Tutto qui? No, perchè accanto a Verratti ci sarà un’alternativa: Valdifiori dell’Empoli. In quest’ottica va vista anche la convocazione del regista toscano: “La coperta è più corta in altri settori, lui però meritava questa chiamata, ha fatto una lunga gavetta, mi piaceva già quando allenavo in B, sono curioso di vederlo confrontarsi con nuovi compagni e altre pressioni”. E’ sotto esame, ma per altri motivi, Alessio Cerci, richiamato nonostante al Milan sia quasi ai margini. “In effetti vive una situazione che induce a porre molte domande – ammette Conte -. Pochi giocatori hanno le sue caratteristiche però, dopo il grande campionato col Torino, ha giocato poco nell’Atletico e ora nel Milan. L’ultima volta che l’ho convocato ha fatto bene, per questo è qui. E ci resterà, se continuerà a darmi garanzie. In Nazionale devono venire i migliori, bisogna dimostrare di esserlo e meritarla, non sperare che io abbia poche alternative così da esser convocati sempre e comunque. Questo è il messaggio che voglio inviare a tutti”.

ORIUNDI – Non è tutto: perché gli oriundi, ossia quei giocatori di origine italiana, ma cresciuti in altri Paesi? Conte, senza fare passi indietro nella preistoria del calcio quando, per esempio, vestirono la maglia azzurra Sivori e Altafini che avevano già vestito le casacche dell’Argentina e del Brasile, ha replicato: “Non sono il primo e non sarò neanche l’ultimo a convocare questi ‘oriundi’. E mi riferisco agli ultimi: in passato ha fatto parte della schiera Camoranesi che ha vinto il Mondiale. Penso anche a Ledesma, Paletta, Thiago Motta, Amauri, Romulo, e diversi altri: basti pensare che all’ultimo mondiale c’erano 83oriundi su 736 calciatori. Queste sono le regole, questo è il calcio”.



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