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Il caso Adf sul tavolo del ministro Maurizio Lupi

Tav Firenze: «I regali al ministro Lupi? Solo per amicizia», dice Francesco Cavallo

Politici podisti. Da sinistra, il vicepremier Angelino Alfano e il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi
A destra, accanto ad Angelino Alano, l’ex ministro Maurizio Lupi

FIRENZE – I regali all’ex ministro Maurizio Lupi e a suo figlio Luca sono stati fatti. Ma solo ed esclusivamente «a livello amicale». Sarebbero cioè il frutto di una amicizia trentennale: «Non c’è niente di illegittimo, è tutto alla luce del sole e trasparente».

Queste le risposte fornite durante l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip da Francesco Cavallo, ai domiciliari per l’inchiesta fiorentina sui grandi appalti che ha travolto il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, dimessosi venerdì scorso 20 marzo.

«Tutta l’indagine – ha spiegato il difensore di Cavallo, l’avvocato Sergio Spagnolo – si fonda sul fatto che Perotti avrebbe pagato Cavallo per le sue mediazioni illecite al ministero, ma Cavallo svolge un lavoro di pubbliche relazioni, sia con il privato sia con il pubblico, e il suo ruolo è, professionalmente, mettere in connessione delle persone. Per Perotti ha svolto molti incarichi, non solo quelli di cui si parla nelle carte delle indagini, e da molto prima che Lupi diventasse ministro. Cavallo non ha mai utilizzato la sua amicizia con Lupi per scopi illeciti».

E le parcelle salate di Cavallo? «Ci sono lavori a cui ha collaborato – ha spiegato il legale – che, nel caso in cui siano realizzati, possono fruttare anche 14 milioni di euro. Quindi, fatte le proporzioni…ci sono migliaia di società che fanno quel tipo di lavoro». «Su questa storia vorrei fare un film – ha risposto Cavallo a chi gli chiedeva se intendesse rispondere – ma il tempo è galantuomo. Favori a Lupi? Se gliene avessi chiesto uno mi avrebbe mandato a spendere…».

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