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Mannoia, show da applausi al Teatro Verdi: «Firenze ti porto nel cuore»

Fiorella Mannoia sul palco del Verdi
Fiorella Mannoia sul palco del Verdi

FIRENZE. Tre ore di show concluso con la freschezza di una ragazzina. Il tuor 2015 di Fiorella Mannoia serve per festeggiare il suo 60esimo compleanno («in realtà li ho compiuti lo scorso anno ma mi volete così bene che ho deciso di allungarlo…»), però l’artista romana è più in forma che mai.

ESAURITO. Le due date al Teatro Verdi lo hanno confermato, facendo registrare altrettanti sold out che hanno lasciato il segno nella cantante: «Ciao Firenze, ti porterò nel cuore» ha detto prima di abbandonare il sipario salutata da una vera e propria standing ovation del suo popolo.

SELFIE. Il pubblico ama soprattutto la sua semplicità: la Mannoia si è concessa anche un lungo giro tra la platea del teatro, ballando e ancheggiando, per stringere mani, salutare e scattare foto con chiunque glielo abbia chiesto. Una sorta di selfie collettivo che ha mandato in visibilio i suoi fin lì compostissimi fans.

CARRIERA. Sul palco la cantante romana ha ripercorso tutta la carriera, fin dall’esordio a soli 14 anni al Festival di Castrocaro per arrivare ai suoi ultimi successi. Inserendo nel repertorio anche alcune canzoni di altri artisti con chi ha collaborato: applausi ed emozioni soprattutto quando ha interpretato brani di Lucio Dalla e Pino Daniele.

NUDE LOOK. «All’inizio mi presentavo molto castigata perché volevo che la gente si concentrasse solo sulla mia voce, poi ho iniziato a giocare con la mia femminilità» ha rivelato l’artista che in scena ha sfoggiato abiti via via minimalisti per arrivare a un vestito verde attillato con generose trasparenze: alcuni pezzi li ha cantati anche scalza, lei che all’inizio metteva solo le «pianelle», come aveva definito Loredana Bertè le sue scarpe senza tacco.

SOCIALE. Fiorella ha cantato molto e parlato poco, limitandosi ad alcuni cenni biografici per presentare le canzoni, fatta eccezione per due momenti, quando ha ricordato la nascita di Canale 5 («chi si sarebbe aspettato che poi succedesse questo casino») riferendosi a Silvio Berlusconi e arringando tutto il pubblico femminile in sala a scappare in caso di violenza da parte dei loro uomini.

MAMMA. Solo lo spazio per un piccolo rimpianto: quello di non essere diventata mamma, tanto che ha scritto una canzone («In viaggio») per scolpire tutte quelle raccomandazioni che avrebbe voluto fare alla bambina che non ha mai avuto. L’applausometro è salito alle stesse per i classici «Il cielo d’Irlanda» e «Quello che le donne non dicono», ma la Mannoia si è emozionato sopratutto interpretando questo pezzo a cui, evidentemente, si sente legata in modo particolare.

Firenze, Mannoia, Teatro Verdi


Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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