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Prove di antepiano di Fidelio al Teatro dell'Opera di Firenze.

Opera di Firenze: ancora incertezze sulla prima del «Fidelio», che inaugurerà il 78° Maggio

fidelio
Una scena del «Fidelio» che apre il 78° Maggio Musicale Fiorentino

FIRENZE – All’Opera di Firenze il 78° Maggio Musicale Fiorentino si apre con «Fidelio», l’unico lavoro teatrale di Ludwig van Beethoven. La direzione sarà affidata a Zubin Mehta (che proprio con «Fidelio» avviò la sua carriera di direttore operistico a Firenze, regista Strehler), mentre regia e scene sono firmate da Pier’Alli.

Ma la messa in scena è, come si sa, sospesa ad un filo: quello delle trattative tra la CGIL, preoccupata per la cinquantina di lavoratori del Maggio le cui sorti appaiono ancora a rischio, e il governo. Intanto oggi, per la prova generale, gli addetti al settore audiovideo e i macchinisti hanno incrociato le braccia; se la prima e la replica del 30 aprile salteranno o saranno in forma di concerto è presto per dirlo. Certo che, per un allestimento che ha fra i punti di forza la regia di Pier’Alli e le videoproiezioni di cui si serve per la scenografia, l’assenza degli addetti ai macchinari e alle strumentazioni video è un bel danno.

Se invece le parti in causa troveranno in tempo un accordo soddisfacente, «Fidelio» andrà regolarmente in scena.

Rappresentato a Firenze per la prima volta nel 1930 (direttore Vittorio Gui), inaugurò anche la sessantaseiesima edizione del Maggio Musicale, con la regia di Carsen, ed ha aperto la stagione alla Scala nello scorso dicembre. L’allestimento che si vedrà per questo Maggio riprende quello del Palau de les Arts di Valencia, molto diverso da quello che si è visto dodici anni or sono.

La composizione di questo “Singspiel” (opera che alterna parti cantate a parti recitate) impegnò molto a lungo Beethoven che vi mise mano nel 1804 (colpito da «Léonore, ou l’amour conjugal» di Jean-Nicholas Bouilly) e lo rimaneggiò fino al 1814. Lo stesso compositore ebbe a dire che, fra le sue creazioni, «Fidelio» (chye è tra l’altro l’unico lavoro teatrale di Beethoven) era quella la cui nascita gli era costata i più aspri dolori e gli aveva procurato i maggiori dispiaceri, ma proprio per questo gli era più cara delle altre opere e su tutte la considerava degna di essere conservata e utilizzata per la scienza dell’arte.

La trama. Siamo in Spagna. La prima scena mostra il corteggiamento maldestro di Marzelline, figlia del guardiano di un carcere con detenuti politici, da parte del maldestro secondino Jaquino. La bella lo dileggia e prende tempo, pensando a Fidelio, forestiero che da un paio d’anni lavora duro alle dipendenze del padre Rocco e di cui è innamorata. Torna il padre, che, altrettanto conquistato da Fidelio e credendolo innamorato della figlia, gliela promette spontaneamente. In realtà Fidelio è Leonore, moglie fedelissima di Florestan, imprigionato ingiustamente e particolarmente preso di mira da don Pizarro, governatore della prigione; questi lo affama e, non appena giunge notizia di una visita del ministro don Fernando, che vuol verificare i presunti abusi di potere, medita di sopprimerlo per liberarsi di una prova vivente dei medesimi. L’incaricato del delitto è Rocco, che con l’aiuto di Leonore-Fidelio deve scavare anche la fossa dove far sparire il cadavere. Leonore, che ha conquistato la fiducia di Rocco e lo ha convinto a far uscire un po’ i prigionieri all’aria, può finalmente scendere con lui nel sotterraneo della prigione e rivedere il marito, soccorrendolo ancora in incognito. Rocco, in fondo onest’uomo, rifiuta di eseguire il delitto e Pizarro si scaglia di persona a lama sguainata; Leonore però si frappone, rivelando la sua vera identità. Intanto sopraggiunge Don Fernando, che comanda, per ordine del re, di liberare tutti i prigionieri; Pizarro è arrestato, mentre Leonore in persona libera il marito dalle catene.

Spiega il Maestro Mehta: «È un titolo fondamentale per l’evoluzione dell’opera. Il primo atto ricorda Haydn, mentre già nel secondo annuncia la rivoluzione di Wagner. Un’opera figlia del suo tempo, con lo sviluppo dell’ideale di libertà nato dopo la Rivoluzione Francese, ma attuale anche oggi. Sono anche molto contento del cast con Burkhard Fritz che ha già fatto dieci allestimenti dell’opera e con la lituana Ausrine Stundyte nel ruolo di Leonora, entrambi per la prima volta a Firenze. Inoltre, sarà eseguita anche l’ouverture Leonora III, secondo la prassi nata con Gustav Mahler».

Opera di Firenze (Piazzale Vittorio Gui – Viale Fratelli Rosselli, 7)

Lunedì 27 aprile, ore 19.30
Giovedì 30 aprile, ore 20.30
Domenica 3 maggio, ore 15.30
Martedì 5 maggio, ore 20.30

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino,direttore Zubin Mehta, Maestro del coro Lorenzo Fratini

«Fidelio, oder die eheliche Liebe» (Fidelio o l’amor coniugale), Singspiel in due atti (in tedesco, con sovratitoli in inglese e italiano). Musica di Ludwig van Beethoven. Libretto di Joseph Sonnleithner, Stephan von Breuning e Georg Friedrich Treitschke, da «Léonore ou l’amour conjugal» di Jean-Nicolas Bouilly (1798). Allestimento del Palau de les Arts di Valencia. Regia, scene, costumi, luci: Pier’Alli; Costumista collaboratore: Elena Puliti
Don Fernando, ministro: Eike Wilm Schulte
Don Pizarro, governatore di una prigione di Stato: Evgeny Nikitin
Florestan, prigioniero: Burkhard Fritz
Leonore, sua moglie, travestita da uomo sotto il nome di Fidelio: Ausrine Stundyte
Rocco, carceriere: Manfred Hemm
Marzelline: sua figlia: Anna Virovlansky
Jaquino: portiere: Karl Michael Ebner
Primo Prigioniero: Pietro Picone – Secondo Prigioniero: Italo Proferisce

Guide all’ascolto nel foyer: 45 minuti prima degli spettacoli.

Vendita biglietti online e orari biglietteria del teatro sul sito dell’Opera di Firenze

COMUNICATO DELL’OPERA DI FIRENZE

«A seguito dello sciopero indetto da CGIL per la giornata del 27 aprile 2015, fatta salva la possibilità di revoca, la prima recita di Fidelio in programma alle ore 19:30 potrebbe essere eseguita in forma di concerto.In questa eventualità, sarà possibile richiedere il cambio del biglietto oppure il rimborso da mercoledì 29 aprile a giovedì 7 maggio 2015 presentando il biglietto integro alla biglietteria dell’Opera di Firenze (aperta martedì-sabato, ore 10-18) oppure inviando una email abiglietteria@maggiofiorentino.com».

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