Liguria, ulivo malato dalla Toscana? Non è Xylella. In Puglia stato d’emergenza sospeso: ricorsi a raffica
BRUXELLES – Le analisi sulla pianta di ulivo sospetta trovata in Liguria hanno dato esito negativo: non è la terribile Xylella il batterio che ha aggredito l’esemplare. Ieri 6 maggio sulla vicenda si era scatenato il panico. Anche perché, secondo fonti di Bruxelles, la pianta, trovata malata in un garden center di Savona, proveniva da un vivaio toscano. Notizia, quest’ultima, seccamente smentita su tutta la linea dall’assessore all’Agricoltura della Toscana, Gianni Salvadori, che adesso potrà tirare un sospiro di sollievo. Come aveva già dichiarato ieri, in effetti, non ci sono informazioni di ulivi toscani affetti da Xylella.
E così oggi 7 maggio, a sfatare l’allarmismo creato sull’ulivo del garden center di Savona, è stato da Bruxelles Enrico Brivio, portavoce della Commissione europea per Salute e Ambiente. «Abbiamo ricevuto una comunicazione informale dell’Italia – ha detto Brivio -, secondo la quale le analisi fatte al laboratorio di Bari, specializzato in questo tipo di analisi, per la pianta sospetta della Liguria hanno dato risultati negativi». «Siamo ancora molto preoccupati per la Xylella – ha aggiunto -, ma la geografia delle aree infette dovrebbe restare limitata alla Puglia».
E proprio per la Puglia è arrivata oggi la sospensione dello stato di emergenza proclamato a causa della diffusione della Xylella negli oliveti. Lo ha stabilito il Tar del Lazioche ha accolto così le richieste di associazioni, cooperative e aziende vivaistiche pugliesi. Come dire che il panico scattato in Puglia da settimane per gli esemplari di ulivi trovati afflitti dal devastante batterio in grado di distruggere una piante intere è stato eccessivo. E così, per tutta risposta, rischiano di piovere ricorsi a raffica: parte oggi infatti l’azione risarcitoria collettiva del Codacons, che ha pubblicato sul suo sito web il modulo di costituzione di parte offesa attraverso il quale tutti i soggetti coinvolti dalla devastazione legata al batterio possono avviare l’iter per ottenere il risarcimento dei danni subiti. «Invitiamo tutti gli abitanti del Salento, i produttori e i coltivatori della zona a scaricare dal nostro sito il modulo di costituzione, in modo da inserirsi nel procedimento aperto dalla Procura di Lecce – spiega il presidente Carlo Rienzi -. Sarà così possibile far valere i propri diritti e ottenere il risarcimento dei danni morali e materiali subiti nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili della diffusione di Xylella e della mancata prevenzione».
AGGIORNAMENTO ORE 17:55
Alla notizia della sospensione dello stato di emergenza da Xylella in Puglia, a opera del Tar del Lazio, ha reagito con durezza il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina. «Esprimo grande preoccupazione per lo scenario che si apre dopo la decisione del Tar del Lazio – ha detto Martina -. Rischiano di essere vanificati gli sforzi fatti fin qui dagli agricoltori pugliesi e dalle varie istituzioni, mettendo in pericolo anche i terrtori non colpiti dalla diffusione del batterio».
«Nelle prossime ore presenteremo un appello al Consiglio di Stato – ha aggiunto il ministro – chiedo ai proprietari dei terreni di continuare nella lotta all’insetto vettore. Proprio i risultati ottenuti in queste settimane, con un’imponente mobilitazione, ci hanno consentito di arrivare a Bruxelles e fare in modo che la decisione di abbattere piante sane per 100 metri di raggio attorno a quelle infette fosse limitata alla sola zona cuscinetto, dove al momento non ci sono focolai, ad esclusione di quelli di Oria».
AGGIORNAMENTO ORE 19:30
Dal canto suo la Regione Toscana ha chiesto in un comunicato «che sia fatta chiarezza su quanto accaduto, per i danni che può aver provocato all’immagine del vivaismo toscano», in relazione alla smentita definitiva che potesse essere arrivato dalla Toscana in Liguria un ulivo affetto da Xylella. La Regione, con il suo assessorato all’Agricoltura, ricorda che «non solo in questi mesi sono stati intensificati i controlli sui vivai toscani, con risultati sempre negativi, ma negativo è risultato anche il caso ligure che si è voluto collegare alla Toscana».