Firenze, Memorial Day degli Stati Uniti al cimitero dei Falciani. Renzi: «Grazie America»
FIRENZE – Queste oltre 4 mila croci «ci ricordano che i nostri valori ci uniscono, ci ricordano la lotta per la giustizia per l’affermazione dei nostri valori» con cui, «anche oggi rispondiamo a coloro che sfidano i nostri valori, a coloro che attaccano la nostra società anche oggi, a chi sfida la nostra cultura, a chi vuol farci vivere nel terrore». A loro «rispondiamo restando uniti».
Così il premier Matteo Renzi, stamani 25 maggio al Cimitero militare statunitense dei Falciani, nel Comune di S.Casciano, dove insieme all’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, John R. Phillips, ha partecipato al Memorial Day, la giornata nella quale gli Usa ricordano i caduti di tutte le guerre.
A margine della cerimonia il premier ha parlato anche della situazione politica in Italia e in Europa. «Spero che domenica siano in tanti» quelli che andranno a votare, ha dichiarato in un’intervista a Rtv38. «Votare è il motivo per il quale migliaia di persone hanno perso la vita. Andate a votare». Alla domanda dell’intervistatore sul rischio astensione anche in Toscana, ha aggiunto: «Per dirla in toscano non facciamo troppo i bischeri». «E sono convinto – ha detto – che Enrico Rossi sarà di nuovo presidente della Regione al primo turno».
Poi l’attenzione si è spostata sui temi internazionali: «O l’Europa riesce a cambiare la propria politica economica o saranno sempre più forti i movimenti contro Bruxelles e contro Strasburgo – ha detto Renzi -. Ecco perché noi diciamo che esiste una terza via tra il rigido formalismo burocratico conservatore legato all’austerity che una parte dei paesi europei vorrebbe utilizzare come punto di riferimento assoluto e dall’altro lato la demagogia del tutti contro l’euro».
«L’euro serve ma serve anche l’Europa e perché perché l’Europa ci sia c’è bisogno di cambiare la politica economica e c’è bisogno anche di un po’ più di umanità», ha aggiunto Renzi. «Ho detto alla Merkel, a Hollande, a Cameron, anche con un po’ di commozione, fate quello che vi pare ma noi quel barcone con 800 morti lo riportiamo su, perché vogliamo dare sepoltura» ai morti e perché «tutta L’Europa deve rendersi conto che quello che sta avvenendo nel Mediterraneo è qualcosa che riguarda il nostro essere cittadini europei».
«Insomma – ha proseguito – il vento della Grecia, il vento della Spagna, il vento della Polonia non soffiano nella stessa direzione, soffiano in direzione opposta, ma tutti questi venti dicono che l’Europa deve cambiare e io spero che l’Italia potrà portare forte la voce per il cambiamento dell’Europa nelle prossime settimane e nei prossimi mesi».