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Calcio storico: state attenti al comandooo… Dopo 55 anni, Luciano Artusi promosso. E rimosso

Luciano Artusi
Luciano Artusi

“State attento al comandoooooooooo…”. Dopo 55 anni, il saluto alla voce che precede le partite del Calcio in costume, cambia interprete. A gridarlo non sarà più Luciano Artusi, un mito o, se volete, un po’ la reincarnazione di coloro che nel 1530 giocarono la famosa partita in scherno alle truppe di Carlo V che assediavano Firenze. Artusi ha sfilato per ben 64 anni, dal 1951, quando era l’assistente di un altro personaggio storico: il colonnello Aldighiero Batini, comandante dei vigili urbani di Firenze, uno degli ideatori della rievocazione che nacque nel 1930 per celebrare il 400° anniversario dell’uccisione di Francesco Ferrucci, a Gavinana, per mano del vile Maramaldo. Artusi s’immedesimò nel Calcio storico: al punto che nel 1960 divenne il direttore del corteo. Incarico che ha conservato fino all’anno scorso, nonostante il mutare dei tempi e delle giunte comunali e nonostante le ripetute bufere e i cambiamenti che, nei decenni, hanno modificato il gioco in livrea.

Questa volta, anche se con garbo, gli hanno detto basta: promuovendolo a consulente del sindaco per i giochi storici. Basta sfilate, basta costume, basta saluto alla voce. E lui? Da signore di antico stampo qual è ha accettato senza … alzare la voce. Ma io che lo conosco da oltre mezzo secolo (sì ho sfilato e ho calcato la rena, quando si giocava in piazza della Signoria…) posso capire quanto gli stia costando restare fuori. Forse non sarà nemmeno in tribuna. Il Calcio storico è stata la passione della sua vita. E’ vero che gli anni sono passati, ma si sentiva ancora di reggere bene il passo del corteo, cadenzato dal rullo dei tamburi e accompagnato dagli squilli delle chiarine. E’ vero che, a un certo punto, bisogna voltare pagina, ma una cosa sono sicuro: mancherà il suo timbro di voce e mancheranno i suoi ordini rassicuranti. Credo che nessuno di quelli che vedranno le due semifinali di quest’anno (sabato 13 giugno Rossi contro Verdi e domenica 14 Bianchi contro Azzurri) abbia mai visto il Calcio storico senza Artusi in costume. Così come l’anno prossimo spariranno altri figuranti ch sfilano da decenni. Motivo? Il regolamento, che doveva entrare in vigore subito e che invece è stato rinviato di un anno, proibirà agli ultrasettantenni di far parte del corteo. Giusto? E’ ovvio che il ricambio generazionale ci dev’essere, ma poteva essere preparato in modo soft, senza provocare traumi.

Bene, invece, alcune modifiche regolamentari, che danni invocavo: soprattutto quella che impone all’arbitro d’intervenire quando la palla non viene fatta “girare”. Era intollerabile veder il gioco bloccato perché qualcuno teneva la palla, magari protetto da due o tre compagni, in attesa di trovare il momento giusto per cercare lo spiraglio verso la caccia. Il calciante si trasformava in … passeggiatore. Una barba… Un atteggiamento che spesso sfociava in rissa. Ora dovrebbe andare meglio. Ripeto: dovrebbe. Perché nel Calcio storico il condizionale è sempre d’obbligo. Le sorprese non mancano mai. E’ un gioco che rievoca una pagina di storia di 500 anni fa, ma non è mai lo stesso. Forse è per questo che, da sempre, appassiona e divide. Anche se arriva a lasciar fuori un grande protagonista. Allora: “State attenti al comandooooo”. Anche l’Artusi, nel momento in cui spareranno le colubrine, sarà in tribuna. O, più probabilmente, nel salotto di casa sua.


Bennucci

Sandro Bennucci

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