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Guerrina Piscaglia è scomparsa il 1 maggio 2014

Scomparsa di Guerrina Piscaglia: padre Gratien rivela di aver avuto il suo cellulare. Poi finito nell’acqua

Padre Gratien, Graziano, Alabi al momento dell'arresto giovedì 23 aprile 2015
Padre Gratien, Graziano, Alabi al momento dell’arresto giovedì 23 aprile 2015

AREZZO – Svolta nel caso della scomparsa di Guerrina Piscaglia? Gli inquirenti non si pronunciano ma annotano. Padre Gratien Alabi, il frate congolese in carcere dal 23 aprile con l’accusa di omicidio volontario nell’ambito delle indagini sulla scomparsa di Guerrina Piscaglia, avrebbe confidato ad un amico di essere stato in possesso del cellulare della donna. Un particolare, peraltro, di cui il pm Marco Dioni titolare del caso è sempre stato convinto dal momento che dal 1 maggio 2014, giorno della scomparsa della 50enne da Ca’ Raffaello, risulta che il cellulare della donna si sia riacceso sei volte, agganciando la stessa cella telefonica dov’era padre Graziano.

La novità è riportata nella trasmissione televisiva ‘Quarto Grado’ che ha rivelato come Gratien avrebbe confidato a un amico di essere stato proprio in possesso del cellulare di Guerrina perché consegnatogli da tale ‘zio Francesco’, una figura di cui non risultano tracce.
In seguito, il frate africano l’avrebbe gettato in un fiume. Al momento dell’arresto del sacerdote, gli investigatori, come è ampiamente noto, avrebbero trovato nella sua stanza sei fogli di carta, su uno dei quali c’era scritto: “Il telefono è caduto nell’acqua con il libro delle benedizioni”. Padre Gratien, dal carcere, avrebbe anche ripercorso i giorni prima della scomparsa della donna, che, il 28 aprile gli avrebbe detto mi voler andare via per rifarsi un’altra vita. Perché? Il motivo, secondo quanto riferito nel corso dell’intervista scritta rilasciata a ‘Quarto grado’, era che il marito non lavorava più e che da tre anni non avevano più una vita di coppia. Se lei avesse trovato qualcuno anche in quei giorni, sarebbe andata via.

“Mi raccontò – ha raccontato padre Gratien – che aveva bisogno di un aiuto materiale. Vivevano con i soldi che gli dava lo Stato per il figlio invalido. Mi disse che il marito spendeva soldi anche per bere e loro litigavano sempre”. Padre Gratien ha inoltre ribadito di non aver avuto una storia con Guerrina, di averla sempre incontrata insieme al marito e al figlio e di non essersi mai spinto oltre l’amicizia, come detto peraltro da sempre. Il religioso ha aggiunto poi di non aver mai avuto molti soldi, di aver effettuato qualche ricarica telefonica ad un’amica e di aver ospitato solo una volta un’amica in canonica che aveva partecipato ad una messa. Intanto nessuna novità al momento sul fronte della richiesta di arresti domiciliari annunciata dal difensore del frate, l’avvocato Francesco Zacheo, che per ora non ha presentato la richiesta, ma potrebbe farlo nei prossimi giorni.

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