
Fisco: i contribuenti in difficoltà pagheranno in 72 rate mensili

ROMA – In attesa di ridurre le tasse con il placet dell’Unione europea (questa l’ultima promessa di Renzi) il ministro Padoan, che si dimostra più prudente e realista del suo presidente, ha fatto approvare alcune misure che, tenendo conto del livello abnorme della tassazione in Italia, vengono incontro alle esigenze dei contribuenti in difficoltà. In modo da far pagare i debiti fiscali in modo agevolato, con rate fino a un massimo di 72 mesi, per aiutare gli italiani che non arrivano a fine mese.
DECRETI – Il Consiglio dei ministri infatti, su proposta del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha approvato definitivamente cinque decreti legislativi di attuazione della delega per il riordino del sistema fiscale (legge 11 marzo 2014 n. 23). Si completa così il pacchetto di provvedimenti attuativi della riforma fiscale volta a introdurre maggiore equità e trasparenza nel sistema e a favorire la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese. I testi approvati tengono conto di alcune delle richieste presenti negli ultimi pareri delle commissioni parlamentari.
RATEIZZAZIONE – Per venire incontro alle esigenze dei contribuenti in difficoltà con i pagamento dei debiti fiscali, accogliendo la richiesta contenuta nel parere della commissione Finanze della Camera dei deputati, viene prevista la possibilità di accedere a una ulteriore rateizzazione ai soggetti che non sono stati in grado di completare il pagamento di piani precedenti di rateizzazione. In particolare, la nuova disposizione stabilisce che le somme non ancora versate, oggetto di piani di rateazione da cui i contribuenti siano decaduti nei 24 mesi antecedenti l’entrata in vigore del decreto, possono, su richiesta degli stessi contribuenti (da presentare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto) essere oggetto di un nuovo piano di rateazione, ripartito fino a un massimo di 72 rate mensili. Dal piano di rateazione si decade per il mancato pagamento di sole due rate.
Anche questo generoso atto del Governo, che forse si sente in colpa per aver contribuito in parte al raggiungimento del record di tassazione, dimostra come sia urgente una riduzione della pressione fiscale, il cui presupposto dovrebbe essere un taglio considerevole agli sprechi pubblici, via che finora è stata seguita molto parzialmente.