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Firenze: è morto Gino Menicucci. Ex arbitro, ma soprattutto un grande fiorentino

Gino Menicucci nel pieno della sua carriera di arbitro
Gino Menicucci nel pieno della sua carriera di arbitro

FIRENZE – E’ morto a Firenze, dopo una lunga malattia, l’ex arbitro Gino Menicucci. Protagonista degli arbitraggi in serie A ed a livello internazionale negli anni Settanta e Ottanta, Menicucci aveva 77 anni ed era paralizzato da oltre dieci anni in seguito ad un intervento chirurgico durante il quale avrebbe contratto una forma infettiva. Debuttò in serie A nel 1972 e terminò la carriera nel 1984, con un totale di 130 presenze nella massima serie. Iscritto alla sezione di Firenze dell’Aia, è stato anche arbitro internazionale.
Gino era stato una giacchetta nera e uno sportivo vero, ma soprattutto era un fiorentino: uno che amava profondamente la sua città anche se, per uno strano caso della vita, era nato a Parigi. Aveva sfilato anche nel Calcio in costume. Di più: era stato il capitano (non giocatore) dei Bianchi di Santo Spirito. Come arbitro era stato un modello, uno dei migliori esponenti della scuola fiorentina che aveva avuto come precursori lo stesso Artemio Franchi, già presidente della Figc e dell’UEFA, e Giacinto Zoli. Del suo periodo era anche Giancarlo Lapi (il babbo dell’ex calciante Gianluca), un grande direttore di gara. Lasciato il fischietto, Gino Menicucci aveva cominciato anche a fare il commentatore alla radio e in tv: memorabili i suoi giudizi sul gioco e sulla conduzione societaria della Fiorentina.

Il sindaco, Dario Nardella, commentando la scomparsa di Menicucci, ha detto: “Oggi lo sport è un po’ più triste: ci ha lasciato Gino Menicucci, indimenticato arbitro e tifosissimo della Fiorentina, che era malato da tempo. Di lui – ha aggiunto il sindaco – ricorderemo sempre la passione e la lealtà con le quali ha svolto il suo lavoro. Alla famiglia vadano le condoglianze mie personali e dell’amministrazione”.

Cordoglio anche da Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Vecchio che, nel maggio del 2015, aveva ottenuto il via libera dal consiglio comunale per concedere un riconoscimento a Gino Menicucci a nome della città di Firenze. “Peccato che Gino ci abbia lasciato senza regalarci quella gioia che, senza dubbio, avrebbe scatenato in lui il ricevere un riconoscimento di affetto e di stima da parte del comune di Firenze. La città che ha sempre amato e che ha onorato con il suo essere schietto, onesto e orgoglioso come solo i fiorentini sanno essere. Una mozione che il consiglio comunale aveva votato all’unanimità – spiega Torselli – e che il Pd, attraverso il vice capogruppo Ceccarelli, aveva anche
voluto sottoscrivere. Peccato però che il premio a Menicucci, l’amministrazione comunale, non l’abbia mai consegnato. E questa pecca oggi rende ancora più triste la scomparsa di Gino. Chiederò che il premio voluto ed ottenuto per Menicucci – conclude Torselli – sia consegnato lo stesso alla famiglia, anche se non sarà mai la stessa cosa. Ma non basta, voglio anche conoscere le motivazioni per cui questo riconoscimento, nonostante il voto unanime in consiglio comunale, non sia mai stato consegnato a Gino. La città di Firenze ha perso l’occasione per regalare un sorriso ad una persona che stava soffrendo”.

I funerali si svolgeranno giovedì 22 ottobre alle 15 nella chiesa di Santa Felicita in via Guicciardini, dove la salma sarà esposta già dalle 9,30 del mattino.



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