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Tasse: l’anci chiede che venga pagata nella bolletta Enel anche la Tari, la tassa sui rifiuti

Bolletta enel
Bolletta enel

ROMA – Visto che il Governo è sceso in campo per garantire il canone Rai in bolletta allo scopo di diminuire l’evasione, adesso i gestori di altri servizi pubblici cominciano a fare a gara per chiedere di essere ammessi anche loro al pagamento rateale in bolletta. L’Enel così è destinata a diventare una seconda agenzia delle entrate o una seconda Equitalia, le istituzioni pubbliche più malviste dagli italiani? Sta di fatto che Filippo Bernocchi, delegato «energia e rifiuti» dell’Anci, l’associazione dei Comuni, ha dichiarato che, se nella bolletta elettrica ci può andare il canone della Rai, si potrebbe caricare lì anche la Tari, la tassa sui rifiuti, che conta anch’essa numerosi evasori. Le società elettriche, in tal caso, dovranno trasformarsi in esattori per lo Stato, ed essendo per la maggior parte, Enel compresa, società quotate in Borsa, difficilmente potranno prestare «gratis» i loro sistemi di fatturazione e di riscossione. È una questione che, per quanto riguarda la riscossione rateale del canone Rai, la norma inserita nella legge di Stabilità rimanda ad un decreto attuativo che dovrà essere emanato entro 45 giorni dall’approvazione della manovra.

IMPORTO – L’importo è chiaramente stabilito nella norma: 100 euro che scenderanno a 95 nel 2017. Essendo la cifra spalmata su sei bollette bimestrali, ogni volta che si pagheranno i consumi elettrici bisognerà aggiungere al conto altri 16,66 euro. Ma cosa succede se chi riceve la bolletta ritiene che il canone della Tv non sia dovuto? Infatti ogni nucleo familiare è tenuto a pagare la tassa una sola volta, ma una stessa persona potrebbe avere più bollette intestate: casa delle vacanze, garage, persino quella di una cappella del cimitero. Nel caso in cui l’addebito del canone dovesse arrivare su due bollette, il consumatore dovrà seguire un iter non semplicissimo. Prima di tutto dovrà compilare un nuovo bollettino postale scomputando dal costo dell’energia quello del canone. Poi dovrà comunicare alla società elettrica che la tassa non è dovuta.

TASSA – Questo potrebbe avvenire non solo per le seconde case, ma anche quando il soggetto non ha in casa televisori o «altri apparecchi atti a ricevere il segnale televisivo», come può essere anche un computer. Mentire in questa comunicazione sarà particolarmente rischioso, perché diventerà un reato, con una pena fino a due anni prevista dal codice per le dichiarazioni mendaci. Toccherà alle società elettriche comunicare al Fisco chi sono i «morosi».

SANZIONE – Nelle prime bozze del provvedimento era prevista una sanzione di 300 euro per i gestori che non effettuano questa segnalazione. Poi la multa è stata ridotta a 30 euro e, infine, nelle ultime bozze è del tutto scomparsa. Salta, invece, per adesso, la nuova sanzione proposta per la cifra standard di 500 euro per chi evade il canone, ma rimarrà la formulazione attuale, una sanzione da due a sei volte, quindi da 200 a 600 euro. Ai morosi, comunque, in caso di mancato pagamento del solo balzello sulla televisione, non sarà staccata la corrente elettrica.

FATTURE – Nel decreto attuativo che dovrà essere scritto dal ministero dello Sviluppo, il nodo più delicato da sciogliere sarà quello della banca dati unica per la fatturazione. Una questione molto delicata per le società energetiche. Dovranno mettere in comune i nominativi e la residenza dei propri clienti. Un’informazione commerciale che fino ad oggi hanno custodito gelosamente. Tutto questo comporterà anche una completa ristrutturazione dei software di fatturazione.

RAI – Per la Rai, invece, i vantaggi sono evidenti. La Tv pubblica ha un’evasione stimata in circa il 25-28%. Dei 22 milioni di famiglie che possiedono un televisore, solo in 16,5 milioni pagano il canone. Con la fatturazione in bolletta, secondo alcune stime, la tv pubblica potrebbe portare a casa fino a 600 milioni in più.

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