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Europa League: Fiorentina, non basta il gol di Pepito Rossi. Vince il Lech Poznan (1-2). Pagelle

(Foto Giacomo Morini)
Un bell’intervento del portiere polacco Buric, il migliore in campo (Foto Giacomo Morini)

FIRENZE – Non basta la prodezza di Pepito Rossi, che segna all’89’ e colpisce il palo al 90’. E Babacar, di testa, la manda fuori al 92’ su traversone pennellato da Roncaglia. Troppo tardi per la Fiorentina: battuta in casa dal Lech Poznan, così com’era successo ad opera del Basilea. Il primo posto in campionato, da mettere in palio domenica contro la Roma, è spaventosamente controbilanciato dall’ultima posizione nel gironcino di Europa League. Così, incredibilmente, arriva la seconda sconfitta consecutiva in Europa su due partite in casa. L’unica nota lieta, se vogliamo, sta nel gol e anche nel lampo finale (il legno) di Pepito Rossi. Che sta piano piano rinascendo. Ma non può bastare come consolazione. Sousa dovrà riflettere su questa nuova batosta interna. Il mal d’Europa va guarito. Mentre è dolce, e anche abbondantemente alcolica, la notte fiorentina per gli ultras del Lech: che vedono la loro squadra, malmessa nel campionato polacco, trionfare al Franchi, contro una Fiorentina che non è stata nemmeno l’ombra di se stessa. Un fantasma irriconoscibile che finisce con il prendere due gol che non sono nemmeno frutto del caso. Morale? La partitissima di domenica prossima, contro la Roma, si preannuncia con presagi nefasti. E’ vero che Sousa ha fatto turn over e che mancavano, per dire, Borja Valero, Kalinic e anche Kuba. Ma è altrettanto vero che l’impostazione di gioco dell’allenatore è la stessa. Questa formazione di “altri titolari” non ha saputo interpretare il copione. Un altro problema? Su 11 partite ufficiali, in questa stagione, la Fiorentina non ha mai preso gol nel primo tempo, ma nella ripresa è crollata anche domenica scorsa a Napoli. Serve un ricostituente rapido. Dopo la sconfitta con il Basilea arrivò la vittoria di Carpi.  E ora, subìte due batoste di fila (in campionato e in Coppa), domenica prossima, contro la Roma, i viola non possono proprio sbagliare.

TURN OVER – Ampi spazi vuoti sulle gradinate del Franchi. Insolita l’ora, a metà settimana, con i negozi ancora aperti al momento del fischio d’inizio (le 19 in punto). Pieno solo il formaggino della curva Ferrovia, con i rumorosi (e temuti) tifosi ultras polacchi della squadra di Poznan. Fiorentina rivoltata come un calzino, in turn over quasi totale, da Sousa. Sepe in porta e spazio a Mario Suarez, a Verdù, a Mati Fernandez, a Rebic e, là davanti, a Pepito Rossi. Fiorentina che gioca comunque sempre allo stesso modo: gran possesso palla e azioni in verticale. Che la portano vicinissima al gol quasi subito (2’) con Babacar che colpisce di testa a mezzo metro dalla porta e i polacchi che si salvano a stento e rinviano alla “viva il parroco”. Baba e Pepito imperversano, ma non trovano lo spiraglio giusto. Il Lech, che naviga in cattivissime acque anche nel campionato di Polonia, cerca rapide ripartenze puntando soprattutto su Thomlla, sempre ben contenuto da Astori. Applausi per Pepito (18’) solo contro tre avversari in area polacca: se la cava con un bel numero guadagnando un angolo. E due minuti dopo (20’) Rossi scatta dalla tre quarti lanciando Baba, ma il pallone è appena un po’ lungo. E facile preda del portiere Buric.

PASQUAL – Mario Suarez fa da punto di riferimento in mezzo al campo. Sousa vuole che giochi lì, pretende che sia il faro e che, contemporaneamente, faccia da filtro per la difesa. All’inizio fa un po’ fatica, poi dà l’impressione di abituarsi. Pasqual spinge sulla fascia sinistra, però è meno dinamico e potente di Marcos Alonso, che si spera possa recuperare per la partitissima con la Roma. Anche il Lech, con il passare dei minuti, appare squadra più manovriera che non fatta di scarponi. I viola hanno più tecnica e fantasia. Il problema? Faticano ad arrivare in zona tiro e a trovare lo spiraglio. Finisce il primo tempo e la Fiorentina non ha ancora sbloccato la partita. Hanno giochicchiato, i viola, ma senza pungere. Mhmm, brutta storia. Che non cambia in avvio di ripresa. La Fiorentina rigiochicchia. Il più vivace è Rebic, sulla fascia destra, così come nel primo tempo. Ma per un tiro in porta bisogna aspettare il 13’:  Babacar si libera bene al limite, però il tiro non dà l’esito sperato.

KAPPAO’ – Poi la botta che non ti aspetti. La mossa dell’allenatore polacco è felice: fuori Thomalla, forse il più vivace ma probabilmente provato, e dentro Kownacki. Che al 20’ approfitta di un gran pasticcio difensivo viola e segna dopo un batti e ribatti davanti a Sepe. Ahi, ahi. Sousa prova a cambiare: via Pasqual e in campo Bernardeschi. E toglie anche Verdù per Vecino. I viola premono, i polacchi si difendono anche picchiando. Terza sostituzione (27’) nella Fiorentina: fuori Suarez, al suo posto gioca Ilicic. Pericolosi, i viola, al 30’: botta di Vecino da fuori area, respinta da Buric, riprende Bernardeschi che arriva sulla sinistra, ma la conclusione è desolatamente fuori. S’infortuna Kownacki che, contrariato, deve comunque uscire. L’allenatore lo consola. Entra Gajos. La Fiorentina attacca, ma la sua azione s’infrange spesso sulla fitta ragnatela polacca. Ci si mette nche la sfortuna: Bernardeschi (35’) tira a colpo sicuro da buona posizione: Buric respinge a terra. E non basta. Il Lech va in avanti: il nuovo entrato, Gajos, raccoglie un bel pallone che Kaminski, a sinistra, rimette al centro dell’area, e lo butta dentro. Caspita che botta: zero a due! Sembra il colpo del kappaò. Ora è messa male davvero. Ma sale in cattedra Pepito: all’89’ dimezza lo svantaggio. E al 90’ colpisce clamorosamente il palo. I 4’ di recupero sono un assedio.  Babacar (92’)  sbaglia clamorosamente di testa, davanti lla porta, su cross al bacio di Roncaglia. Rebic si fa prendere dal nervoso e rimedia un rosso diretto. Giusto: ha dato un calcione senza motivo. Finisce così: male per la Fiorentina. E i polacchi brindano.

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Risultati

Basilea-Belenenses 1-2

Fiorentina-Lech Poznan 1-2

Classifica

Basilea 6

Lech Poznan 4

Belenenses 4

Fiorentina 3

 


Sandro Bennucci

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