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Gabriele Lavia

Firenze: Gabriele Lavia apre la stagione alla Pergola con Brecht

Vita di Galileo - Gabriele Lavia, Ludovica Apollonj Ghetti _ ph. Tommaso Le Pera
Gabriele Lavia e Ludovica Apollonj Ghetti in una scena di «Vita di Galileo» (foto Tommaso Le Pera)

FIRENZE – Gabriele Lavia inaugura la stagione 2015-2016 del Teatro della Pergola con «Vita di Galileo» di Bertolt Brecht.

È la prima volta che Lavia affronta questo dramma dei rapporti tra scienza e morale, scienza e collettività; lo spettacolo, a sessant’anni dalla morte di Brecht, arriva a Firenze dopo aver dopo aver aperto la stagione del Carignano di Torino.

«Con questo spettacolo», afferma Lavia, «saldo il conto con la mia vita di teatrante e lo dedico a Giorgio Strehler». Un’edizione fedele al testo originale per 26 attori, che in scena interpretano più di ottanta personaggi, e con tre musicisti della Scuola di Musica di Fiesole, che suonano dal vivo le musiche originali di Hanns Eisler.

«Vita di Galileo» è un’opera a cui Brecht ha lavorato, con ritocchi e rimaneggiamenti, per oltre vent’anni. La prima versione risale al novembre del 1938, durante l’esilio in Danimarca. Galileo, il fondatore della nuova fisica, è visto come un eroe che abilmente sceglie di capitolare di fronte al potere per continuare la sua ricerca scientifica. Gli studi sulla fissione dell’atomo prima, e la costruzione della bomba atomica poi, portano a una trasformazione del testo: Galileo diventa un antieroe e la sua abiura l’atto con cui è stato messo drammaticamente in discussione il rapporto tra scienza e società. L’opera così rivista viene rappresentata nel luglio del 1947 al Coronet Theater di Beverly Hills a Los Angeles, con Charles Laughton nei panni di Galileo e la regia di Joseph Losey. Per il debutto del 1955 del Berliner Ensemble, la compagnia fondata da Brecht, il dramma subisce ulteriori variazioni. In questa forma, che per Brecht, morto durante le prove, ancora non era definitiva, «Vita di Galileo» arriva nel 1963 al Piccolo di Milano, con la regia di Giorgio Strehler e Tino Buazzelli nel ruolo di Galileo.

Certo il consistentissimo testo (molto lungo: 3h e 40′ + l’intervallo) non ha perso il suo fascino col passare degli anni.

La trama. L’opera di Brecht inizia a Padova nel 1609, dove Galileo tiene la cattedra di matematica dal 1592. Lo scienziato viene in contatto con il cannocchiale, inventato in Olanda l’anno prima, e lo perfeziona per usarlo nelle sue osservazioni astronomiche. È grazie a questo strumento che giunge alla sua prima grande scoperta, l’esistenza dei quattro satelliti di Giove. Non tutto ciò che si trova in cielo, quindi, ruota intorno alla Terra. Si tratta della prima prova che può mettere in crisi il sistema tolemaico, secondo cui il Sole e gli altri pianeti ruotano attorno alla Terra, centro immobile di tutto l’universo. Galileo si sente pronto a difendere pubblicamente la teoria eliocentrica di Copernico. Per quelle sue sconvolgenti osservazioni celesti viene accusato di eresia sotto il pontificato di Urbano VIII: negare che la terra sia centro immobile del Creato equivale a ribellarsi alle Sacre Scritture e ingannare le anime. Si costringe così lo scienziato ad abiurare e a restare prigioniero, in seguito, tra i muri d’una villa di Arcetri.

«Brecht pone una domanda: che cos’è la verità?», spiega Lavia; «la risposta è: l’essenza (la possibilità) della verità è la libertà. Non si può trovare la verità se non a costo, duro, difficile, doloroso, della libertà. La libertà non è fare quello che ci pare, è la limitatezza della conoscenza. Brecht è un politico e parla della verità della pòlis, dello stare al mondo insieme con gli altri».

Teatro della Pergola (Via della Pergola 18, Firenze)

da mercoledì 28 ottobre a giovedì 12 novembre (feriale ore 20.45, festivo ore 15.45, riposo venerdì 6 novembre)

Fondazione Teatro della Toscana – Teatro Stabile di Torino/Teatro Nazionale

Gabriele Lavia in «Vita di Galileo» di Bertolt Brecht; con Massimiliano Aceti, Alessandro Baldinotti, Daniele Biagini, Silvia Biancalana, Pietro Biondi, Francesca Ciocchetti, Gianni De Lellis, Michele Demaria, Chiara De Palo, Luca Di Prospero, Alice Ferranti, Giulia Gallone, Ludovica Apollonj Ghetti, Giovanna Guida, Lucia Lavia, Andrea Macaluso, Mauro Mandolini, Luca Mascolo, Woody Neri, Mario Pietramala, Matteo Prosperi, Matteo Ramundo, Malvina Ruggiano, Carlo Sciaccaluga, Anna Scola; regia Gabriele Lavia.

Musiche originali di Hanns Eisler eseguite dal vivo dai musicisti della Scuola di Musica di Fiesole: Elena Pruneti flauto, Graziano Lo Presti clarinetto, Giuseppe Stoppiello pianoforte; scene Alessandro Camera; costumi Andrea Viotti; luci Michelangelo Vitullo; regista assistente Giacomo Bisordi

Info 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com. Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30. Online su http://www.boxol.it/teatrodellapergola/IT/index.aspx?A=767 e tramite la App del Teatro della Pergola. Circuito regionale Boxoffice.

Con la prima della Vita di Galileo si inaugurerà ufficialmente anche l’atrio d’ingresso dopo il restauro, altra tappa fondamentale verso il completo recupero di tutti gli spazi storici della Pergola. L’atrio sarà inoltre la sede della nuova biglietteria, unificata tra funzioni di prevendita e apertura serale.

Giovedì 5 novembre, ore 18, Gabriele Lavia e la Compagnia incontreranno il pubblico in teatro.

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