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Omicidio stradale: la legge sarà approvata alla Camera entro la settimana prossima

associazione vittime strada
associazione vittime strada

ROMA -L’associazione italiana familiari e vittime della strada ha manifestato oggi pomeriggio a Roma dalle 16 alle 18 in Piazza Montecitorio “perché i deputati nei loro emendamenti accolgano le richieste già avanzate dall’associazione, con pene da espiare per tutti i comportamenti di guida irresponsabile che causano morte o lesioni gravi o gravissime sulla strada”. La manifestazione vuole sollecitare l’approvazione da parte della Commissione Giustizia del disegno di legge che introduce gli specifici reati di “omicidio stradale” e “lesioni personali stradali”.Alla manifestazione aderisce anche Modavi Onlus, Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano, spiegando: “siamo da sempre sensibili al dramma vissuto dalle vittime della strada e dei loro familiari – dice Maria Teresa Bellucci, presidente nazionale del Modavi – d’altronde anche l’Onu e la Corte Europea chiedono agli Stati maggiore rispetto dei diritti degli stessi. L’obiettivo della stessa Unione Europea è quello di dimezzare le vittime entro il 2020. E per far si he ciò avvenga occorre investire nella sicurezza e nella prevenzione”.

Il reato di omicidio stradale “ricorrerà non tutte le volte che c’è un morto sulle strade” ma solo nei casi “in cui la condotta dell’automobilista sarà chiaramente azzardata o figlia di un comportamento che si sapeva essere potenzialmente rischioso per soggetti terzi. E’, quindi una tipologia di reato che punisce un comportamento molto grave e non la morte in se'” di una persona sulla strada. A spiegarlo ai cronisti a Montecitorio è Paolo Gandolfi, deputato Pd e relatore del ddl sull’omicidio stradale, approdato oggi in Aula alla Camera. “L’approvazione dovrebbe essere prossima, addirittura entro questa settimana, male che va da sarà la prossima, e la volontà è di quella di arrivare ad un’approvazione definitiva al Senato entro la fine di dicembre”, spiega Gandolfi. E il deputato Dem, soffermandosi sulle modifiche inserite al ddl uscito da Palazzo Madama, sottolinea: “Sono state fatte due modifiche, sostanzialmente. Una è la riduzione della pena per quanto riguarda la fattispecie intermedia” data la previsione di tre fasce per i comportamenti punibili: “Quella dei comportamenti molto molto gravi, quella dei comportamenti gravi e quella dei comportamenti meno gravi”. Allo stesso tempo, spiega Gandolfi sono state introdotte alcune tipologie di infrazione ritenute “figlie di una volontà specifica che l’automobilista compie”. “Per esempio, se uno sorpassa un’automobile ferma alle strisce pedonali e che sta dando la precedenza a un pedone non è che lo fa involontariamente, ma sta compiendo una scelta che le statistiche sull’incidentalità ci dicono produrre la morte di qualcuno con molta frequenza”. Si tratta di “comportamento talmente azzardato da potersi considerare colpa grave”, spiega ancora il relatore del ddl.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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