Vertice Nato a Firenze, Mogherini: «No ad azioni militari comuni in Siria da parte dell’Unione europea»
FIRENZE – L’Unione europea in quanto tale non entri in guerra con operazioni sul terreno in Siria contro il cosiddetto Stato Islamico di Iraq e Siria, l’Isis (anche detto Daesh, secondo l’acronimo arabo che ora si preferisce usare). Ma effettui invece operazioni che prevedono «contributi bilaterali».
Lo chiede, di fatto, l’Alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell’Unione, l’italiana Federica Mogherini, intervenuta stamani 27 novembre in collegamento col Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, per la seconda e ultima giornata del vertice Nato sui problemi del terrorismo jihadista e dei flussi migratori.
«Non credo che sia una buona idea, in questo momento, passare ad operazioni militari comuni in Siria da parte dell’Ue», ha detto Mogherini. «Le opzioni sul futuro potrebbero cambiare – ha aggiunto – Ma al momento la richiesta è questa». La richiesta fatta dalla Francia in base al trattato di Lisbona, ha ricordato Mogherini, prevede approcci bilaterali: «l’alternativa sarebbe usare un altro articolo, che prevede operazioni comuni di sicurezza e di difesa».
«La Francia – ha ricordato l’Alto rappresentante Ue – ha invocato un articolo del trattato. Non c’è bisogno di decisioni formali per l’applicazione. Rivolgersi all’Ue è stato un ottimo segnale, offre all’Ue un senso di solidarietà e questo aiuterà l’Europa, quindi sono stata molto contenta».
L’articolo del trattato di Lisbona invocato da Parigi «prevede contributi bilaterali – ha aggiunto -. La Francia sta definendo le proprie richieste e le sta esponendo ai singoli stati membri e i singoli stati membri stanno discutendo il loro contributo. Il mio ruolo, in base al trattato, è quello di facilitare le discussioni bilaterali».
«In questa situazione – ha concluso Federica Mogherini – è difficile valutare chi finanzia il terrorismo e chi no. Ma mai dire mai. Il vero modo per combattere Daesh è anche tagliare i finanziamenti, ma dobbiamo impedire a Daesh tutti i possibili usi distorti della religione».