Fiorentina: Natale da seconda in classifica. Battuto il Chievo: 2-0. Gol di Kalinic e Ilicic. Ma applausi a Bernardeschi. Pagelle
FIRENZE – La Fiorentina passerà un gran bel Natale: da seconda in classifica. A un solo punto dall’Inter, sconfitta a San Siro dalla Lazio (1-2, doppietta di Candreva). Un secondo posto, possiamo aggiungere, pienamente meritato. La vittoria sul Chievo, rotonda e convincente, allontana le gufate. Ma soprattutto, sia detto subito come inciso, costringerà i Della Valle a dare disposizioni precise per il mercato di gennaio. Ribadisco: questo è l’anno giusto per investire qualcosa e scommettere su una squadra, e su un allenatore, che possono sul serio riservare una bellissima sorpresa. Non servono regalini, ma rinforzi veri, giocatori (in particolare un difensore e un centrocampista) buoni subito. E ancora: guai a lasciarsi scappare Alonso, peggio ancora a parametro zero. Così come non si deve pensare a lasciarsi lusingare dal Barcellona, neo campione del mondo per club (Messi ha appena alzato la Coppa intercontinentale a Yokohama, superando gli argentini del River Plate), che vorrebbe Bernardeschi. Proprio Federico è stato la chiave della vittoria sul Chievo. Suoi gli assist vincenti per i gol di Kalinic e Ilicvic che hanno sciodato il risultato e messo in ginocchio il Chievo. E lanciato la Fiorentina verso un grande traguardo. Vedremo poi quale. Intanto complimenti per la reazione dopo la brutta settimana. Era fondamentale vincere, magari in maniera netta e senza grossi patemi. Così è stato. E va dato merito alla squadra perchè il Chievo il suo l’ha fatto, nonostante che Castro ed Hetemaj si siano distinti più come guastatori, ricorrendo a falli evitabili, che come costruttori di gioco. Borja Valero e Badelj hanno conquistato la metà campo, imponendosi meglio di sempre. La difesa ha fatto la sua parte. Anche Tatarusanu, nonostante quel liscio iniziale che aveva fatto venir la febbre anche ai non colpiti dall’influenza stagionale. Sì signori, la distanza in classifica fra la Fiorentina e il Chievo ci sta tutta. Sousa ha ragione: ora bisogna che tutti diano di più. A cominciare da lui. E proseguendo con la società che sì, deve spendere: senza considerare l’investimento che farà come regalo di Natale.
TATARUSANU – vittoria della Juve in trasferta con il Carpi e il momentaneo scavalcamento in classifica provoca in casa viola qualche sussulto. Insieme alla voglia di battere il Chievo a tutti i costi. Le polemiche su Rossi si affievoliscono all’annuncio delle formazioni: Pepito è in panchina. Paulo Sousa preferisce schierare Bernardeschi e Ilicic alle spalle di Kalinic. A metà campo Borja, Badelj e Vecino, mentre Alonso è schierato più indietro, quasi in linea con i difensori. Motivo? Il centrocampo del Chievo, con Castro, Hetemaj, Radovanovic è qualitativamente buono. E occhio a Birsa, geniale inventore a ridosso delle punte. Nella difesa dei veronesi tre vecchie conoscenze: Dainelli, Gamberini e Gobbi. La Fiorentina parte con pazienza. Tiene palle e costringe il Chievo a rintanarsi a ridosso della sua area. Ma occhio ai veneti. Franchi con il cuore in gola (8’) quando Tatarusanu liscia su alleggerimento di Gonzalo con Palioschi in agguato. Ahi Tata! Aveva il sole negli occhi? Per fortuna Astori rimedia. E subito dopo (9’) Alonso, lanciato da Borja, s’infila in area ma invece di tirare in porta la manda … in fallo laterale. A riportare il battito cardiaco sui ritmi giusti ci pensa la curva Fiesole: con gli striscioni che salutano Riccardio Marasco, magnifico, indimenticabile menestrello di Firenze. Ciao Riccardo. Chi scrive ricorda la “ballata” sull’alluvione (“…laddove Cosimo monta a cavallo, dove ti attacchi? Al lilli del lallo…). E anche, con gran piacere, le cene con Marasco, in Versilia, dopo gli spettacoli di Renato Zero, quando ancora c’era Bussoladomani. E striscione anche ossia Lorenzo Donati, uil ragazzo i 27 anni, di Calenzano, morto ieri, 19 dicembre, in un incidente stradale. Ciao “bomber Dona”
KALINIC – Ma ridiscendiamo sul Franchi. Viola alla ricerca del bandolo di una matassa gialloblù che si sbroglia, improvvisamente, al 19’. Grande intuizione di Bernardeschi, sulla tre quarti, che pesca Kalinic scattato con grande tempismo (niente fuorigioco, cari signori…) per sbucare a destra di Bizzarri e batterlo con un pallone che gli si infila addirittura sotto le gambe. Gol fortunato? Forse sì. Ma pulito. E utile per far tirare un gran sospiro di sollievo a tutta la tifoseria viola. Bravo Nikola, al decimo gol in campionato. E stavolta non c’è nessuno che possa inficiarglielo come successe contro l’Udinese. Sousa non esulta e fa cenno ai suoi d’insistere. Guai ad abbassare la guardia. Ilicic fa una bella giravolta e Castro lo stende. Cartellino giallo no? E perché? La punizione di Ilicic è battuta bene, ma lambisce l’incrocio dei pali per spengersi sul fondo.
BERNARDESCHI – Maran, che è bravo, cambia schema al Chievo. Lo vuole più aggressivo. Ma è la Fiorentina che potrebbe approfittarne con una grande ripartenza di Bernardeschi (30’) che innesca Kalinic, ancora bravo a entrare in area. Ma il tiro a pochi metri da Bizzarri, è debole prevedibile per il portiere. Non è invece prevedibile, nemmeno per lui, la successiva conclusione di Josip Ilicic che infila il pallone, in maniera imprendibile, con uno spiovente che scende nell’angolo alto, alla destra dell’esterrefatto Bizzarri. Due a zero. Ma attenzione: il pallone servito allo sloveno è frutto di un altro pezzo di bravura di Bernardeschi. Grandissimo negli assist. Sta diventando un esterno di fascia di prima grandezza, fra i migliori d’Europa. Ovvio che il Barcellona (da oggi campione del mondo di club dopo la vittoria per 3-0 sul River Plate) lo voglia come futuro sostituto di Dani Alves. Aggiungo un messaggio per Antonio Conte: se lo convochi in Nazionale non cercare di snaturarlo cercando di fargli fare la punta. Non gioverebbe né a lui né alla causa azzurra.
PEPITO – Buon primo tempo della Fiorentina, a dispetto dei gufi. La Juve è di nuovo scavalcata. Basta non addormentarsi: o distrarsi pensando a un Natale beato. Il Chievo, di proprietà di uno che fa i pandoro, sembra intontito dal secondo gol. Però non c’è da fidarsi: anche perché i viola, nei secondi 45 minuti, notoriamente calano un po’. Mentre il gioco riprende, sale l’ovazione per Pepito Rossi che si scalda sotto la Fiesole. Ma Sousa lo lascia lì, a sgambettare e non lo fa giocare. Vuol dire che l’ha scaricato e c’è il suo via libera a lasciarlo partire a gennaio? Il Chievo incalza. Gonzalo e Astori devono ergersi a baluardi davanti a Tata, ora attento e reattivo. Quindi brutta botta alla testa per Ilicic: che per precauzione viene tolto e lascia il posto a Mati Fernandez. E la Viola riprende fiato. Lo stesso Mati e l’incontenbiile Bernardeschi s’impossessano della tre quarti e per il Chievo sono dolori. Ora tocca a Dainelli e Gamberini a finire sotto pressione. Il “Gambero” brutalizza Kalinic e viene ammonito. Prima della fine c’è un bel tiro di Borja deviato bene in angolo da Bizzarri. Quindi lo spagnolo esce. Standing ovation per lui. Entra Mario Suarez, che si fa vedere, prende l’iniziativa e, insomma, lancia un segnale a Sousa: vorrebbe restare a Firenze, giocando come vuole il mister. Scende la nebbia sul Franchi. Arriva la sosta. Impazzerà il calcio mercato. Intanto Buon Natale Fiorentina: te lo meriti.
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Chievo, Federico Bernardeschi, Fiorentina, Pepito Rossi