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Scomparsa di Roberta Ragusa: in 4 anni non si è trovato il cadavere. E non c’è nessun colpevole

Lo chef le ha chiesto ripetute volte se fosse Roberta Ragusa ottenendo sorrisi di risposta
Roberta Ragusa

PISA – Era la mezzanotte del 13 gennaio di quattro anni fa quando Roberta Ragusa scomparve dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano Terme, alle porte di Pisa. Era la stessa, maledetta notte della Costa Concordia e le tv, quando questa bella mamma svanì nel nulla come un fantasma, cominciavano a rilanciare le immagini del terribile naufragio del Giglio. Lei, invece, uscì in pigiama, almeno secondo la ricostruzione ufficiale ma mai confermata fino in fondo, forse dopo una lite con il marito, Antonio Logli, e fu inghiottita da una notte gelida.
Fu proprio il marito, il mattino seguente, a dare l’allarme e denunciarne la scomparsa. I sospetti sull’uomo portarono la procura ad accusarlo di omicidio volontario e distruzione di cadavere, ma la lunga indagine non ha mai acquisito prove sufficienti, almeno per il gup, Giuseppe Laghezza, che lo ha prosciolto dalle accuse il 6 marzo scorso. La procura di Pisa insieme a quella generali di Firenze e all’associazione Penelope, che si occupa di persone scomparse, hanno impugnato la sentenza e presentato ricorso per Cassazione.
Ma l’udienza alla Suprema Corte non è ancora stata fissata e su questa donna dai grandi e tristi occhi blu rischia di cadere definitivamente l’oblio. La vicenda giudiziaria, infatti, è a un passo dall’essere chiusa definitivamente: gli indizi contro il marito rischiano di essere insufficienti e i sospetti non bastano a fare chiarezza e forse neppure a stabilire anche solo una verità processuale.

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