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Siria: accordo per il cessate il fuoco. lo annuncia John Kerry, segretario di Stato Usa

John Kerry e ,
Sergey Lavrov e John Kerry

MONACO – «C’è un risultato oggi a Monaco, pensiamo di aver fatto dei progressi. Su tutti e due i fronti, le ostilità e gli aiuti. E questi progressi hanno il potenziale di cambiare la vita quotidiana dei siriani». Lo ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry presentando le condizioni dell’Accordo raggiunto dall’International Syria Support Group. La fine delle ostilità dovrà avvenire nel giro di una settimana, ha precisato Kerry sottolineando che «gli aiuti umanitari dovranno arrivare subito. A partire da questa settimana».

Nella notte il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov hanno raggiunto questo accordo per una tregua in Siria. Il cessate il fuoco provvisorio scatterà entro una settimana e permetterà l’invio di aiuti umanitari, soprattutto nella zona di Aleppo. L’accordo è stato raggiunto a Monaco di Baviera nella cornice dell’International Syria Support Group. La tregua parziale non si applica ai combattimenti contro lo Stato Islamico o il Fronte al Nusra, la formazione islamista legata ad Al Qaeda, forte soprattutto ad Aleppo e nella provincia di Idlib. L’intesa è stata raggiunta dopo sei ore di negoziati fra il segretario di Stato americano John Kerry, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, l’inviato Onu per la Siria Staffan de Mistura e ministri degli Esteri europei e del Medio Oriente. La distribuzione di aiuti umanitari ai siriani nelle città assediata verrà “accelerata ed estesa” a partire da lunedì, ha detto Kerry.

Kerry ha precisato che non si tratta di una vera tregua che “sarebbe più permanente” e segnerebbe “la fine del conflitto”. Verranno create ora due task force: una per sovrintendere alla cessazione delle ostilità, l’altra per gli aiuti umanitari.

Le notizie dal fronte però parlano di intensi combattimenti: questa mattina le truppe governative si avvicinano a Tell Refaat, sono a tre chilometri della città più strategica a ridosso del confine turco, avanzano sotto un intenso bombardamento russo e il sostegno di Hezbollah e i consiglieri della guardia rivoluzionaria.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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