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Banche: decreto rimborsi in consiglio dei ministri ritarda. Risparmiatori furiosi

Italian Prime Minister Matteo Renzi leaves after the working dinner at the end of an European Union (EU) summit in Brussels, on February 19, 2016. European leaders sealed a deal with the UK after hours of haggling at a marathon summit, paving the way for a referendum on whether Britain will stay in the EU. The European Union's two top figures, Donald Tusk and Jean-Claude Juncker, presented its 28 leaders with draft proposals at a long-delayed dinner after hours of painstaking face-to-face talks on an issue that threatened place in the union. / AFP / THIERRY CHARLIER

ROMA – «Anch’io non comprendo come mai da un paio di settimane non andiamo in Consiglio dei Ministri a chiudere». Lo ha detto il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, a «In mezz’ora», su Raitre, parlando dei decreti per gli indennizzi ai risparmiatori delle quattro banche in risoluzione. Per cercare di fare il più in fretta possibile, il lavoro tecnico è già stato completato. La scelta – ha precisato – è a livello politico.

CRITERI – Individuare i criteri di non adeguata informazione dei risparmiatori, non escludendo nemmeno l’ipotesi di non inserirne nessuno nel decreto sui rimborsi, lasciando tutto alla discrezionalità degli arbitri nominati presso l’Anac, che valuterebbero quindi caso per caso. Sarebbe questo il nodo politico ancora non risolto che rallenta l’emanazione del provvedimento ministeriale, e del successivo decreto della presidenza del Consiglio, previsti dalla legge di stabilità. Resterebbero inoltre da identificare, a quanto si apprende, anche i requisiti per poter essere nominati arbitri delle Camere arbitrali istituite all’Autorità anticorruzione.

RENZI – Infine il premier Matteo Renzi, parlando a DomenicaLive, ha voluto rassicurare gli obbligazionisti truffati dalle 4 Banche salvate dal Governo: «Chi è stato truffato riavrà i soldi fino all’ultimo centesimo ma tra quelli c’è anche chi ci speculava sopra».

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