Pistoia: per mamma Ebe condanna definitiva in Cassazione a 6 anni

PISTOIA – Una lunga storia arrivata alla conclusione: con la sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna a 6 anni di reclusione inflitta nel 2013 dalla corte di appello di Firenze a Gigliola Giorgini, la presunta guaritrice conosciuta come mamma Ebe, 83 anni, per associazione a delinquere ed esercizio abusivo della professione medica.
Le accuse del procedimento sono in riferimento all’attività svolta dal 2005 al 2010 a villa Gigliola, sulle pendici del Montalbano, in provincia di Pistoia, meta di una processione continua di persone che si affidavano alle sue
presunte capacità taumaturgiche. La Corte di Cassazione ha confermato anche le condanne nei confronti del marito, Gabriele Casotto, 61 anni, a 4 anni e 8 mesi, e condanne minori a due collaboratrici. La vicenda di mamma Ebe, conosciuta anche come la Santona del San Baronto, risale agli anni ’80, quando il suo nome comparve sulle cronache per guarigioni che non ci sarebbero mai state. Si raccontò che si sarebbero consumati gravi abusi fisici e psichici, sotto forma di trattamenti medici e riti religiosi sui malati, ai quali sarebbe stato estorto denaro in cambio della promessa di guarigione. Denunciata una prima volta nel 1980 per sequestro, venne processata e condannata nel 1984, a Vercelli. Fu la prima sentenza di una lunga vicenda giudiziaria, che nel novembre 2011 trovò il suo culmine nella condanna per le presunte cure in una villa a Cesena.
