Scomparsa di Roberta Ragusa: la Cassazione annulla il proscioglimento del marito. Nuovo processo per Antonio Logli
ROMA – Nuovo processo per Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa, scomparsa dal 2012. La Prima Sezione Penale della Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza con cui il gup di Pisa, il 6 marzo 2015, aveva prosciolto Antonio Logli, dall’accusa di aver ucciso la moglie. La Suprema Corte ha quindi accolto i ricorsi presentati dai pm di Pisa e dalla Procura generale di Firenze: il caso, dunque, dovra’ tornare ora al vaglio del gup. Roberta Ragusa è scomparsa dalla sua casa di San Giuliano Terme nella notte del 13 gennaio 2012: il suo corpo non e’ mai stato ritrovato.
La decisione della Cassazione è stata resa nota dall’avvocato Nicodemo Gentile, parte civile nel processo per conto dell’associazione Penelope Italia. «Siamo soddisfatti – ha commentato Gentile – perché si riapre la speranza di dare giustizia a Roberta». Il ricorso contro il proscioglimento di Antonio Logli, accusato di omicidio volontario e distruzione di cadavere per la scomparsa della moglie, era stato presentato anche dai familiari della donna, dalla procura di Pisa e dalla procura generale di Firenze.
L’associazione Penelope Italia, parte civile nel processo, è nata nel 2002 su iniziativa di Gildo Claps fratello della giovane scomparsa a Potenza nel 1993 e il cui cadavere venne ritrovato nel sottotetto di una chiesa il 17 marzo nel 2010. Penelope è un’associazione senza scopo di lucro da sempre impegnata al fianco dei familiari e degli amici delle persone scomparse, con una serie di iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di coinvolgimento delle istituzioni sul fenomeno degli scomparsi.