
Pensioni private: oltre 500.000 persone le prendono da più di 40 anni (comprese quelle di reversibilità)

Le statistiche dell’Osservatorio dell’INPS sulla situazione delle pensioni dimostrano che ci sono 188.436 pensioni di vecchiaia (riferite al solo settore privato, escludendo quindi anche le baby pensioni che si riferiscono al settore pubblico) che presentano una decorrenza anteriore al 1980. Ma in totale sono circa 500 mila le persone che, in Italia, da più di 36 anni tirano avanti con l’assegno dell’Istituto. Anche perché i pensionati italiani vivono a lungo: hanno un’età media di 73,6 anni, e sono 14,2 milioni le pensioni di natura previdenziale che fanno capo all’Inps. Rispetto al passato l’età della pensione si è alzata anche se, tra quelle vigenti, ci sono ancora 102 pensioni di vecchiaia corrisposte a persone tra 40 e 49 anni.
TABELLA – La tabella, pubblicata dall’Inps, evidenzia che l’età media al momento della prima pensione è piuttosto bassa: 54,9 anni. Ad abbassare la media contribuiscono fortemente le pensioni dei superstiti, come quelle dovute alla reversibilità del coniuge; sono altre 286.542 con un’età alla decorrenza ancora più bassa, a 41,35 anni. In tutto, si arriva a 474.978. Se poi si restringe il campo a 30 anni fa il numero cresce a 809 mila pensioni più 527 mila e passa assegni per superstiti.
BOERI – Il bocconiano presidente dell’Inps, Tito Boeri si è allarmato per questa scoperta e ha tirato fuori la sua ormai abusata soluzione, non condivisa quasi da nessuno (salvo che dalla leader di fdi, Giorgia Meloni) e bocciata più volte dalla Corte costituzionale: tassare le pensioni più alte. Avete capito bene, non intervenire su quegli assegni per i quali sono stati pagati contributi bassi e per poco tempo, ma incidere su chi ha pagato contributi salati per oltre 40 anni. Ma che c’entrano le vecchie regole del pensionamento con i pensionati che, oggi, hanno un assegno decente perché hanno lavorato e versato contributi per oltre 40 anni? E hanno anche pagato le tasse, mentre altri hanno trovato comode strade per evadere il fisco, verso Panama o altri paradisi fiscali. Boeri s’informi…
GOVERNO E SINDACATI – Il Governo, per bocca del Ministro del Welfare, Giuliano Poletti, ha subito rintuzzato le velleità boeriane, ma anche i sindacati hanno immediatamente reagito. Il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti così commenta: «Boeri pensi a governare bene l’Inps anziché spaventare ogni giorno i pensionati italiani con le sue fantasiose proposte. I pensionati hanno già dato – ha continuato Pedretti – pagando di tasca propria la crisi ed è inaccettabile che siano quotidianamente messi alla gogna. Non bastano le smentite dal governo. Servono chiarimenti urgenti e un confronto di merito con le organizzazioni sindacali. Il 19 maggio saremo in piazza a Roma insieme a Fnp-Cisl e Uilp-Uil anche per chiedere questo».
Speriamo che il testardo bocconiano rinfoderi gli artigli, ma ci crediamo poco. Ormai ha dimostrato di volr fare a tutti i costi il SuperMinistro del Welfare e dell’Economia, ma di curarsi poco degli affari dell’Inps, ai quali invece dovrebbe prestare la massima attenzione.
