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Toscana, salute: screening auditivo per tutti i neonati. Per evitare anche problemi di linguaggio

La maternità di Careggi
La maternità di Careggi

FIRENZE – Una mozione approvata oggi, 8 giugno, dal Consiglio regionale, prevede che in tutti i punti nascita della Toscana dovrà essere attivato lo screening auditivo neonatale, con la
dotazione di specifiche apparecchiature e di protocolli diagnostici del livello più approfondito, in grado di escludere la possibilità di “falsi negativi”. In Toscana la percentuale di neonati ai quali nel
2015 sono stati effettuati i controlli per individuare deficit uditiviè del 94,2%, molto vicino all’obiettivo stabilito al 95% per la fine del 2018 dal Piano Regionale per la Prevenzione 2014-2018.

«Riguardo all’attivazione dello screening neonatale la Toscana già nel 2007, prevedendo il servizio in tutte le Asl, aveva realizzato un progetto e delle linee guida avanzate, che sono state da esempio per
molte altre Regioni italiane. Da una panoramica regionale però, risultano ancora aree dove il livello di screening auditivo è troppo basso, perché non tutti i punti nascita dispongono di adeguata
apparecchiatura e personale», ha dichiarato la consigliera Pd Serena Spinelli, prima firmataria della mozione, sottoscritta anche dai consiglieri Pd Baccelli, Bezzini, Capirossi, Ciolini, De Robertis,
Scaramelli, Mazzeo, Nardini e Scaramelli.

La Spinelli ha aggiunto: «La mozione approvata oggi impegna la Giunta regionale a riavviare il percorso virtuoso che ha visto la Toscana fare da apripista a livello nazionale, dotando tutti i punti nascita di centri per lo screening auditivo in grado di ridurre il più possibile ‘falsi negativi’, e garantire una presa in carico precoce e con percorsi omogenei in tutta la regione. L’obiettivo deve essere identificare il maggior numero possibile di bambini con disturbi uditivi nel minor tempo possibile. Una diagnosi tempestiva, infatti,è fondamentale per poter intervenire in tempo, entro i primi mesi di
vita, sui deficit uditivi neonatali, che possono causare difetti permanenti nel linguaggio».

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