Pitti Uomo: Lucio Vanotti negli spazi della Dogana, Nakamura – Visvin a Boboli
FIRENZE – Continuano le sfilate nelle giornate di Pitti uomo.
VANOTTI – L’umanesimo come scelta estetica e posizione etica. Il presente letto nell’ottica di un passato i cui valori
non hanno tempo. Madonne e messeri rinascimentali, volumi riletti in nuovi e moderni tessuti, pennellate di rosso mosto e tocchi di ruggine a ravvivare avorio e azzurro denim, blu scuro e nero, con tocchi da tavolozza del Masaccio, dai cui dipinti e affreschi sembra essere arrivata l’ispirazione. Lucio Vanotti, Pitti Italics della edizione N.90 del salone maschile fiorentino, sfila negli spazi della Dogana con una collezione colta, ispirata alla storia dell’arte di Firenze, riletta alla luce di una ricerca estetica e materica che fa parte dei principi guida dello stilista, finalista del concorso Who’s on next? 2012 e ospite del Teatro Armani nel gennaio scorso. La ricerca del designer prosegue in sottrazione in quanto a stile: le forme sono essenziali ma studiate. La semplicità è difficile, eppure Vanotti ha progetta abiti per uomo e donna, usando lirismo volumetrico e colorismo teso alla Masaccio.
NAKAMURA – VISVIM – Marinai e soldatesse dell’esercito americano del periodo della ricostruzione post bellica aprono la sfilata del marchio Visvin, disegnato dallo stilista giapponese Hiroki Nakamura, che si svolge nella Limonaia di Zanobi del Rosso dei Giardini di Boboli, con uno sfrenato boogie-boogie, seguito da un fantastico rock and roll. Per Nakamura, fondatore e designer del marchio Visvin, designer project di Pitti Uomo 90, si tratta della sua prima sfilata. Dopo la performance danzante, ecco apparire i suoi boys and girls in bermuda, jeans 5 tasche, pantaloni ampi, tagliati al polpaccio, sia per lei che per lui. Sopra portano giacche a quadretti o pied de poule in gore-tex, dai volumi morbidi, ma pieni da tasche e taschini, maglie azzurro cielo, spolverini spalmati color avorio, maxi zaini, giacchette di eco-pelliccia maculata. Camicie madras e gonne a corolla bianche stampate a graffi scuri per le ragazze come accenno al new look in arrivo. Tutto é fresco, allegro, svelto. Una collezione assolutamente portabile.
Anche il direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha assistito alla sfilata di Hiroki Nakamura dove tutti gli ospiti sono stati invitati ad indossare speciali kimoni di carta colorata, stampata nei disegni dello stilista giapponese. Ha continuato poi ad indossare il capo anche in occasione di una successiva iniziativa, la presentazione del nuovo laboratorio di restauri delle gallerie degli Uffizi a Palazzo Pitti.