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Arezzo, scomparsa di Guerrina Piscaglia: la testimonianza del vescovo, Mons. Riccardo Fontana

Monsignor Riccardo Fontana, vescovo di Arezzo
Monsignor Riccardo Fontana, vescovo di Arezzo

AREZZO – Il vescovo di Arezzo Riccardo Fontana è stato sentito stamani come teste al processo davanti alla corte d’assise aretina che vede imputato il frate congolese Gratien Alabi per l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Guerrina Piscaglia, la cinquantenne scomparsa da Ca’ Raffaello due anni fa.

Il vescovo ha risposto alle domande, confermando l’incontro con padre Gratien il 13 settembre 2014 quando, saputo della scomparsa di Guerrina da una lettera di una parrocchiana e della conseguente inchiesta, sentì il frate. «Padre Gratien confermò di essere solo amico della famiglia di Guerrina e che la donna – ha detto il vescovo – gli aveva raccontato di voler andare via da casa con l’aiuto di tale zio Francesco per portare via il figlio Lorenzo da casa. Padre Gratien mi disse che aveva già riferito ai magistrati di questo fatto. I pettegolezzi? Non me ne curo, i miei parroci sono preparati per affrontare ogni situazione. Io comunque avevo già disposto il trasferimento dei frati premostratensi a causa del loro stile pastorale non consono alla vita di montagna».

Padre Gratien, assente oggi al processo, è intanto ancora in attesa della decisione del riesame circa la prosecuzione o meno degli arresti domiciliari.

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