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Massa e Lucca, sicurezza nelle cave di marmo: accordo Regione – Procure della Repubblica

Una cava di marmo sulle Apuane
Una cava di marmo sulle Apuane

FIRENZE – Contro gli incidenti, spesso mortali, nelle cave in provincia di Massa Carrara e di Lucca serve una più diffusa cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro e maggiori controlli potrebbero essere di aiuto. Così, un po” come è successo due anni fa a Prato con le aziende cinesi dopo il rogo della Teresa Moda, la giunta toscana, concordando con la Procura di Massa sulla necessità di incrementare i controlli, ha deciso di lanciare un piano straordinario biennale. L’ha approvato qualche settimana fa ed ora è pronto il protocollo d”intesa che sarà firmato nelle prossime settimane dal presidente Rossi con le procure di Massa e Lucca, con la procura generale presso la Corte di appello di Firenze e con l’omologa genovese. Come a Prato infatti ispezioni più frequenti potrebbero far crescere il lavoro anche delle procure e dei tribunali; così la Regione Toscana, avvalendosi anche dell’esperienza negli anni maturata nei controlli in questo settore da Massa e di Lucca,ha deciso di venire in aiuto mettendo a disposizione delle stesse (a proprie spese) personale amministrativo del sistema sanitario regionale e giovani del servizio civile.

Sarà costituito anche un tavolo di monitoraggio, per verificare periodicamente l’andamento delle azioni di prevenzione e di contrasto messe in atto. L’accordo aiuterà inoltre a creare maggiore sinergia tra gli uffici delle procure e dell’Asl,favorendo laddove non ci siano esigenze di riserbo investigativo lo scambio di informazioni.

Per il piano straordinario biennale per la sicurezza nella lavorazione del marmo nel distretto apuo-versiliese la giunta ha stanziato due milioni e mezzo: due sono destinati al personale e il resto all’acquisto di diciassette fuoristrada indispensabili per l”accesso in cava, tre ulteriori automezzi, computer e macchine fotografiche. Entro luglio saranno assunti, con contratto a termine, venticinque nuovi tecnici della prevenzione ed otto geologi o ingegneri a tempo determinato. In tutto sono trentatré professionisti in più rispetto all”attuale dotazione che conta otto addetti. Fino alla fine dell’anno la squadra sarà inoltre ulteriormente rafforzata da cinque tecnici che ora effettuano controlli in altri settori.

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