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Lavoro: fine degli incentivi, crollano i posti fissi (-77%) e volano i vouchers (+43,1%)

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ROMA – La mancanza degli incentivi per il posto fisso si fa sentire sui dati dell”Inps sul mercato del lavoro nei primi 4 mesi con un calo del 77% rispetto all’analogo periodo 2015 quando i numeri erano decisamente più alti grazie agli sconti contributivi fissati dalla Legge di Stabilità.

Parallelamente cresce il ricorso al lavoro meno ‘fisso di tutti: quello pagato con i voucher sul quale però il Governo è già intervenuto tentando una ‘stretta. Nei primi 4 mesi del 2016 – si evince dai dati diffusi dall”Inps – sono stati stipulati 570.909 contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni) mentre le cessazioni, sempre di contratti a tempo indeterminato, sono state 497.763 con un saldo positivo di 73.146 unità. Il risultato – si rileva dai dati – è peggiore del 77,8% rispetto al saldo positivo di 329.186 contratti stabili dei primi 4 mesi 2015 e risente appunto della riduzione degli incentivi sui contratti stabili.

Nel primo quadrimestre del 2016 comunque le assunzioni con esonero contributivo biennale sono state pari a 113.000, le trasformazioni di rapporti a termine che beneficiano del medesimo incentivo ammontano a 29.000, per un totale di 142.000 rapporti di lavoro agevolati. Si tratta, rende noto l’Inps, del 26,5% del totale delle assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato. Nel 2015, l’incidenza delle assunzioni e trasformazioni agevolate (con abbattimento totale dei contributi a carico del datore di lavoro per un triennio), sul totale delle assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato, era stata pari al 60,8%.

Complessivamente – spiega l”Inps – le assunzioni, sempre riferite ai soli datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-aprile 2016 sono risultate 1.608.000, con una riduzione di 242.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-13,1%).

Questo rallentamento «ha coinvolto essenzialmente i contratti a tempo indeterminato»: -233.000, pari a -35,1% sul primo quadrimestre 2015. «Il calo – spiega l”istituto – è da ricondurre al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui le assunzioni potevano beneficiare dell”abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni. Analoghe considerazioni possono essere sviluppate in relazione alla contrazione del flusso di trasformazioni a tempo indeterminato (-35,3%%)».

E mentre il posto fisso langue cresce a dismisura il ricorso ai voucher sul quale però l’esecutivo ha posto un freno introducendo tracciabilità e sanzioni. Sempre nel primo quadrimestre 2016 nel frattempo però sono stati venduti 43,7 milioni di voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento, rispetto al primo quadrimestre 2015, pari al +43,1%. Si tratta comunque di una crescita meno alta del primo quadrimestre 2015, quando rispetto al 2014, era stata pari al 77,3%.

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