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L'imprenditore fiorentino Riccardo Fusi

Prato-Signa, bretella fantasma: reato prescritto. Non si procede contro Fusi e i vertici del Consorzio Etruria

L'imprenditore fiorentino Riccardo Fusi
L’imprenditore Riccardo Fusi

FIRENZE – Reato prescritto e sentenza di non doversi procedere nei confronti dell”ex patron di Btp Riccardo Fusi e degli ex vertici del consorzio Etruria, l”ad Massimo Pagnini e il presidente Armando Vanni. Si è concluso così il processo sulla cosiddetta ”bretella fantasma”, il collegamento autostradale Lastra a Signa-Prato finanziato con 28,9 milioni dalla Regione Toscana, nel 2006, e mai costruito.

Alla lettura della sentenza, emessa dalla seconda sezione del tribunale di Firenze presieduta da Francesco Maradei, in aula erano presenti anche Riccardo Fusi e Armando Vanni. L’accusa era quella di malversazione ai danni dello Stato. Nella loro requisitoria, i pm Luca Turco e Giuseppina Mione avevano chiesto due anni e sei mesi di reclusione, oltre alla confisca per equivalente della cifra finanziata dalla Regione. Secondo l’accusa, la parte dei 29 milioni destinata a Btp (14,5 milioni) e Consorzio Etruria (7,2 milioni) venne impiegata per finalità non ricollegabili al project financing che si era aggiudicato la Sit, la società di cui Btp ed Etruria facevano parte.

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