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Pistoia, disinnesco bomba guerra mondiale: evacuati quasi 20 mila cittadini. Tutto ok

Gli artificieri che hanno disinnescato la bomba inesplosa a Pistoia
Il disinnesco della bomba inesplosa a Pistoia

PISTOIA – E’ iniziata stamani, poco dopo le 7, per durare diverse ore, la maxi evacuazione di oltre 19 mila cittadini pistoiesi, che abitano nella zona rossa dove il 14 luglio scorso è stata rinvenuta la bomba inglese da 250 libbre, della seconda guerra mondiale, durante i lavori di scavo per l’acquedotto cittadino.

Molti abitanti della zona, che comprende anche parte del centro storico, sono stati ospitati da amici e parenti che abitano nelle vicinanze. Altri erano già partiti per le vacanze. Altri ancora sono stati fatti affluire in una decina di aree di accoglienza, tra cui la sede del polo universitario e la biblioteca San Giorgio. Le operazioni di disinnesco sono state portate avanti dagli uomini del secondo battaglione genio pontieri di Piacenza, coordinati dal capitano Pietro Pace. L’evacuazione è terminata in mattinata mattinata, dopodiché sono partite le operazioni di disinnesco dell’ordigno. Sul posto sono stati impegnati 5 militari, due dei quali hanno lavorato direttamente sulla bomba.

«Fortunatamente anche in questa occasione le operazioni si sono svolte senza imprevisti e intoppi, la spoletta alla fine è stata collaborativa ed è stata rimossa, quindi il momento critico dell”evento è passato». Così il comandante del secondo reggimento genio pontieri di Piacenza, colonnello Daniele Bajata, al termine dell”operazione. «Un”operazione imponente – ha commentato al termine
dell”evacuazione il sindaco Samuele Bertinelli – che si è svolta esattamente nei termini previsti. Un’operazione da manuale, della quale siamo molto contenti, perché la protezione civile ha
funzionato perfettamente. Il Comune, che ha coordinato tutta l’operazione di evacuazione, con l’intero sistema del volontariato e le altre istituzioni, ha dimostrato di poter far fronte a qualsiasi emergenza, perché evacuare quasi 20mila persone, non era mai capitato, non soltanto in questa città, ma in Toscana».

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