Lucca, infermiera bruciata viva: secondo alcuni testimoni sarebbe stata minacciata in passato. Arrestato avrebbe ammesso: sono stato io
LUCCA – Incredulità e orrore. Ma si susseguono anche le testimonianze sulla drammatica fine di Vania Vannucchi, l’infermiera morta dopo essere stata bruciata viva. Sarebbe stata minacciata dal suo ex già in passato. A quanto si apprende da fonti investigative, la donna non aveva però denunciato questi episodi. E’ quanto hanno ricostruito gli uomini della Squadra Mobile di Lucca, che
indagano sull’omicidio in base alle testimonianze di amici e parenti della vittima. Per l’omicidio, la polizia ha arrestato Pasquale Russo, 46 anni.
L’uomo, interrogato dalla polizia, ha ammesso di essere stato lui a dare fuoco a Vania Vannucchi. L’aggressione è avvenuta martedì 2 agosto a Lucca. Russo che, da quanto si apprende, soffriva di problemi psichiatrici ed era in cura, avrebbe negato l’intenzione di uccidere, ma ha ammesso di aver ricoperto la donna di liquido infiammabile per darle poi fuoco.
L”Azienda ospedaliero universitaria pisana «si stringe attorno ai familiari di Vania Vannucchi, quarantacinquenne operatrice socio sanitaria, vittima di una criminale aggressione e morta stamani, 3 agosto, nel Centro grandi ustionati». Lo afferma in una nota l’Aoup precisando che la donna si era perfettamente integrata con i colleghi del reparto nel quale prestava servizio. «Vania – prosegue l”azienda – lavorava nell”unità operativa Medicina V, a Cisanello; era stata assunta all’inizio di febbraio e il suo contratto sarebbe scaduto nel gennaio del 2017. All’Aoup si trovava benissimo e sperava che la sua esperienza lavorativa potesse continuare. Si era perfettamente inserita nel nuovo ambiente e, come testimoniano tutti i colleghi, che la ricordano affranti, era sempre disponibile e
sorridente».
Anche la direzione dell”Azienda Usl Toscana nord ovest esprime profondo cordoglio per la tragica scomparsa di Vania Vannucchi. «Si è trattato – si legge in una nota di un episodio terribile e ingiustificabile, che ha sconvolto e profondamente segnato il personale dell’Azienda e soprattutto gli operatori che sono intervenuti per primi per cercare di salvare la vita alla donna. Vania per alcuni anni e fino allo scorso mese di febbraio (prima del suo passaggio all”ospedale Cisanello di Pisa) aveva lavorato nell”ambito dell”ex Azienda USL 2 di Lucca come dipendente di una cooperativa esterna e viene ricordata con stima ed affetto dal personale che era venuto a contatto con lei».