Scuola: cortei e proteste in tutt’Italia. Striscioni davanti al Miur a Roma e a Firenze

ROMA – «Manifestiamo oggi in tutta Italia contro le dichiarazioni del premier Renzi che vede nelle mobilitazioni studentesche una liturgia», dichiara Francesca Picci, coordinatrice nazionale Unione degli Studenti. “Abbiamo consegnato le banane al Miur e siamo oggi in piazza perché il cambiamento proposto dal premier non rappresenta la nostra idea di scuola e di Paese. Vogliamo un Paese che si evolva davvero, come rappresentano le maschere da scimmia da noi simbolicamente utilizzate, un nuovo statuto dei diritti degli studenti e la possibilità di decidere direttamente come studenti sulle deleghe in bianco della “Buona Scuola”, riforma che ha creato solo disastri nell’organico dei docenti, nell’alternanza scuola-lavoro, nella governance scolastica, nell’imposizione di meccanismi valutativi iniqui”. “Anche gli universitari di Link sono oggi in piazza per un’università accessibile a tutti”, dice Andrea Torti, Coordinatore Nazionale di Link – Coordinamento universitario. “Oggi il calo di immatricolazioni universitarie dimostra l’iniquità esistente nel nostro Paese. Mentre Renzi prepara misure propagandistiche per pochi in continuità con le politiche universitarie degli ultimi anni, noi rivendichiamo università gratuita e diritto allo studio per tutti”.

“Siamo in piazza come studenti per il No alla riforma costituzionale”, afferma Martina Carpani, coordinatrice nazionale Rete della Conoscenza. “Una riforma che non è utile al Paese che ha oggi altre priorità e che serve solo a velocizzare le scelte che i poteri forti prendono lontano dai bisogni dei cittadini e dei territori che hanno già subito abbastanza la crisi. Oggi gridiamo in piazza ‘ora basta! Decidiamo NOi’ perché mentre i palazzi si chiudono sempre più, è arrivato il momento di riprendere dal basso il diritto di decidere.

Nella notte di giovedì Lotta Studentesca, Movimento giovanile di Forza Nuova, si era già mobilitata contro ‘La Buona Scuola” affiggendo uno striscione presso l’Ufficio Scolastico Provinciale fiorentino. La riforma in atto da oltre un anno, di ‘buono’, sta dimostrando di avere solo il nome: le migliaia di edifici scolastici italiani con gravi problemi di sicurezza, la metà dei quali situati in zone a rischio sismico, le tante classi ancora scoperte per l’assenza dei professori, il rischio amianto di oltre duemila complessi, tra cui il recente caso dell’I.T.I.”Leonardo Da Vinci” di Firenze, il caro libri che pesa sempre più sulle famiglie, le barriere che non garantiscono agli studenti disabili il normale diritto allo studio sono problemi ancora senza risposte da parte delle istituzioni.

Pierluigi
La buona scuola?
Certo che no: buonissima!