Pubblico impiego: si va verso lo sciopero generale , le risorse sono insufficienti. Il 12 novembre maratona del lavoro pubblico
ROMA – Basta prendere in giro i lavoratori pubblici. Nella legge di stabilità le risorse per i rinnovi sono del tutto insufficienti. Daremo battaglia per un contratto vero e innovativo. Questo il commento di Serena Sorrentino, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco – segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa – dopo che il Consiglio dei Ministri ha reso note le poste della legge di stabilità per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.
Il Governo promette e non mantiene. Aveva parlato dei 300 milioni come di una ‘cifra simbolica’, ora siamo arrivati a una del tutto insufficiente. E nel frattempo nessun tavolo di confronto e nessun progetto per professionalità, produttività, innovazione dei servizi, rincarano i segretari di categoria di Cgil Cisl Uil. Il premier Renzi ha fatto un’altra scelta sbagliata e miope che smentisce tutte le buone intenzioni e le false promesse di questi mesi. Il contratto è un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici che aspettano da 7 anni. Ed è anche l’unico strumento per dare alle persone servizi di qualità, più avanzati, più vicini ai bisogni. Questo chiedono i lavoratori pubblici per il proprio lavoro e per le comunità, ma evidentemente al governo non interessa.
La nostra è una battaglia di dignità proseguono i segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil- Fpl e Uil-Pa che lanciano l’iniziativa unitaria. Ci mobiliteremo, senza escludere alcuna forma di lotta, fino al rinnovo dei contratti. E coinvolgeremo anche cittadini e imprese per cambiare insieme la Pa. Da subito – proseguono – attraverso un fitto calendario di assemblee nei luoghi di lavoro, iniziative e incontri, discuteremo con le lavoratrici e i lavoratori pubblici la nostra proposta di un ‘contratto per i cittadini. E il 12 novembre saremo a Roma con la maratona del lavoro pubblico per le vie della città. Ma andremo avanti, pronti a ogni forma di mobilitazione, fino alla firma di un contratto che investa nelle persone e nella partecipazione dei cittadini al cambiamento dei servizi pubblici per il Paese, concludono Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa.