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Economia: Milano è la provincia dove si guadagna di più. Bene anche Siena, Pisa e Livorno

MILANO – E’ Milano la provincia dove si guadagna di più. A stabilirlo è il JP Geography Index, la classifica della retribuzione media rilevata nelle 110 province e nelle 20 regioni italiane, suddivise in tre fasce di merito, che utilizza come parametro gli stipendi dei dipendenti, limitandosi al settore privato. Stando alla graduatoria, Milano si conferma la provincia con gli stipendi più alti, con una retribuzione media che si aggira sui 34.414 euro, contro una media nazionale di circa 29.200 euro. La Lombardia continua ad essere la regione con gli stipendi più corposi, grazie ad una presenza maggiore di figure specialistiche e manageriali. In Toscana bene le province di Siena, Pisa e Livorno.

REGIONI | La Lombardia continua ad essere la regione con le retribuzioni medie più alte, seguita da Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna. Al Centro è in evidenza il Lazio (che tuttavia perde una posizione nella graduatoria, collocandosi 5° a livello nazionale). Le RAL medie del Sud e Isole restano più basse del dato medio nazionale di circa 3.400 euro; gli ultimi posti della classifica accolgono Molise, Calabria e Basilicata.  Rispetto al 2015 Toscana, Campania, Umbria, Abruzzo, Sardegna e Calabria esprimono un migliore rapporto con la RAL media nazionale (sebbene si collochino comunque nella seconda metà della classifica).

PROVINCE | Milano è la provincia con la retribuzione media più alta (34.414 euro), con uno stacco di quasi duemila euro dalla seconda in classifica, Bolzano. Roma è al decimo posto, con una RAL pari a 30.685 euro, un valore migliore a quello registrato l’anno precedente e sempre molto alto rispetto alle altre province della regione e del Centro Italia, che popolano la parte centrale e finale della classifica.
Per le 3 fasce della graduatoria, spiccano in testa Cremona, Vicenza, Lecco e Mantova, che guadagnano dalle 12 alle 8 posizioni in classifica. Varese, Pesaro-Urbino e Treviso scendono invece di 11, 8 e 7 posti rispettivamente. Nel corpo centrale i delta più significativi interessano in positivo in particolare la Toscana, con Siena (+15), Pisa (+13) e Livorno (+12) e in negativo Forlì-Cesena (-14), Palermo e Imperia (-12). Nelle retrovie recuperano 8/9 posizioni le province di Benevento, Oristano, Ogliastra e Olbia-Tempio, mentre scendono ulteriormente Matera (che finisce penultima, con -14 posizioni), Bari (-13) e Taranto (-12).

Sei regioni smentiscono la tendenza per cui il capoluogo di regione ha le retribuzioni migliori: Trentino-Alto Adige, dove Bolzano occupa la seconda posizione della classifica nazionale, mentre Trento solo la 16° (perdendone 4 rispetto all’anno precedente); Veneto, in cui le province con una RAL maggiore di Venezia sono, nell’ordine, Verona, Vicenza e Treviso; Emilia-Romagna, dove Parma, Ravenna e Reggio Emilia antecedono Bologna; Marche, dove sebbene Pesaro-Urbino abbia perso 8 posizioni e sia ora 25°, ha una RAL media comunque maggiore di Ancona; Umbria, dove Terni stacca di 11 posizioni Perugia, ferma al 76° posto; Calabria con Catanzaro davanti a Reggio Calabria anche se di sole 5 posizioni, ma con una differenza di circa 1600 euro.

I dati riportati nella pubblicazione sono frutto dell’elaborazione delle osservazioni anonime raccolte tramite il tool gratuito del sito http://www.jobpricing.it   nel corso del 2014, 2015 e 2016. JobPricing è stato utilizzato da circa 500.000 utenti e il database di profili retributivi è costituito da circa 250.000 osservazioni.

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