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Credito cooperativo fiorentino: Palazzo Chigi e Monte Paschi chiedono risarcimenti milionari

Ccf

FIRENZE – Un conto dei danni salato, per decine di milioni di euro in risarcimenti che potrebbe aggiungersi alle condanne già robuste chieste dal pubblico ministero al tribunale per Denis Verdini e i principali imputati al processo sul crac dell’ex Credito cooperativo fiorentino.

Oggi, giorno delle parti civili, il conto l’hanno presentato un pool di banche – in testa Mps (circa 48 mln di danni chiesti da Siena) -, la Presidenza del Consiglio dei Ministri (42 mln, tra restituzione dei fondi per l’editoria e il calcolo dei danni) e Bankitalia, che mandava gli ispettori al Ccf e che pretende anche i danni di immagine subiti.

La maxi-richiesta di Palazzo Chigi, parte civile per il versante di accuse sulla presunta truffa sui fondi all’editoria. L’Avvocatura dello Stato rivuole indietro da Denis Verdini e dagli altri imputati del capitolo editoria i 23 mln di contributi percepiti tra 2005 e 2009, rivalutati a 28 mln, più un risarcimento danni pari al 50% in più, nonché il sequestro conservativo di 23 mln di beni equivalenti: sono beni (appartamenti e immobili di pregio) già sotto sequestro penale che l’Avvocatura vuol mettere al riparo da eventuali prescrizioni.

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