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La strage del '93 di via dei Georgofili a Firenze

Firenze, Strage dei Georgofili: il Pg della Cassazione chiede la conferma dell’ergastolo per Tagliavia

La strage del '93 di via dei Georgofili a Firenze
La strage del ’93 di via dei Georgofili a Firenze

ROMA – La richiesta del procuratore generale della Corte di Cassazione è netta: deve essere confermata la condanna
all’ergastolo per Francesco Tagliavia il boss della mafia accusato di aver fornito l’esplosivo che ha provocato una delle
stragi di sangue decise nel 1993 da Cosa Nostra – per costringere lo Stato alla resa sul 41 bis – quella avvenuta il
27 maggio a Via dei Georgofili, uccidendo cinque persone, tra le quali due bambine, e ferendone quaranta
nello scoppio di una autobomba che danneggiò gravemente anche il patrimonio artistico nei pressi degli Uffizi.

La richiesta è del sostituto procuratore generale della Cassazione, Mario Pinelli, nella requisitoria davanti alla Seconda sezione penale della Suprema Corte, presieduta da Giacomo Fumu.  E’ la seconda volta che la posizione di Tagliavia viene esaminata dai supremi giudici che, in precedenza, avevano annullato con rinvio il verdetto d’appello affinchè fosse compiuta una più analitica valutazione degli elementi di prova a supporto delle dichiarazioni dei pentiti, Gaspare Spatuzza e Pietro Romeo, sul coinvolgimento del boss nella strage. Era stato invece escluso l’apporto di Tagliavia
negli attentati di Via Palestro a Milano, e per quelli al Velabro e a Via Fauro a Roma, compreso quello fallito allo
stadio Olimpico. Per queste accuse, era stato prosciolto.  In particolare, nel verdetto di rinvio sulla strage dei
Georgofili la Suprema Corte aveva chiesto di valutare nell’appello bis la credibilità di Spatuzza, quando racconta che
Tagliavia aveva partecipato in una villa di Santa Flavia (Palermo), alcuni giorni dopo l”attentato a Maurizio Costanzo
del 14 maggio 1993, ad una riunione fatta per organizzare l’attentato di Firenze. L’Alta corte aveva chiesto anche di
verificare l’attendibilità di Romeo che nel 1997 aveva detto che il mafioso Francesco Giuliano, cugino di Tagliavia, gli
aveva detto che lo stesso Tagliavia si stava interessando per individuare una base logistica a Sieci (Firenze) in vista
dell”attentato da compiere ai Georgofili. Altra indicazione data dalla Cassazione era di appurare se ci fossero motivi di
rancore verso Tagliavia da parte di Spatuzza, Romeo e Giuliano.

Nel dibattimento svoltosi stamani in Cassazione, gli avvocati delle parti civili – costituite dai familiari delle vittime,
Comune di Firenze e Regione Toscana, Ministero della Difesa – hanno chiesto ai supremi giudici di confermare l’ergastolo per Tagliavia, rilevando che nell’appello bis i giudici avevano dato per accertata la partecipazione alla riunione di Santa Flavia e la piena credibilità dei pentiti.

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