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Province: continua l’agitazione permanente, chiedono risorse e personale

ROMA – «A quindici giorni dalla scadenza del termine per l’approvazione dei bilanci delle Province, che la legge di stabilità ha fissato al 31 marzo, non c’è ancora alcuna certezza rispetto all’emanazione del decreto enti locali né tanto meno agli interventi che si intende mettere in atto per risolvere la grave emergenza dei bilanci delle Province causata da tagli che la Corte dei Conti ha definito ‘manifestamente irragionevoli’. Siamo stati costretti a presentare esposti alle procure per denunciare una situazione ormai insostenibile e mettere pienamente a conoscenza le amministrazioni dello Stato della situazione di estremo rischio in cui versano le comunità. Nessuno potrà dire io non sapevo: non siamo più in grado di erogare servizi che garantiscano la sicurezza dei nostri cittadini».

Lo dichiara il presidente dell’Upi Achille Variati annunciando l’illustrazione delle iniziative in programma per la Settimana di mobilitazione a difesa dei diritti e della sicurezza delle Comunità e dei territori che si terrà dal 22 al 25 marzo prossimo in tutte le Province.

«Chiameremo a raccolta nelle Province i nostri cittadini – spiega Variati – chi paga le tasse destinate alla messa in sicurezza delle strade e delle scuole e se le vede sottratte dallo Stato centrale per altri scopi; le associazioni delle imprese e i sindacati, che dalla nostra impossibilità di promuovere investimenti locali stanno subendo danni economici e in termini di perdita di posti di lavoro. Una mobilitazione che non ha nulla a che vedere con la sterile difesa di un ente – precisa il presidente Upi – ma è invece la determinazione di istituzioni della Repubblica a mettere in campo ogni strumento democratico per salvaguardare i diritti e la sicurezza stessa delle nostre comunità».

Ci risiamo, con la scusa di garantire la sicurezza dei cittadini – e per fortuna questa volta non si fa riferimento alle conseguenze della tragedia di Rigopiano, come avvenuto maldestramente in passato – le province resuscitate dalla mancata riforma costituzionale bussano ancora a quattrini, non contente del recente stanziamento del Tesoro a favore di tutti gli enti locali. Ma i fondi non bastano mai.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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