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Patto da 300 milioni per la Toscana: firmato dal premier Gentiloni e dal governatore Rossi. Fra le emergenze Tirrenica e Piombino

Paolo Gentiloni, presidente del consiglio

FIRENZE – Hanno messo la loro firma in calce, il premier Paolo Gentiloni e il governatore Enrico Rossi, a un accordo Governo-Regione per far decollare la Toscana. E’ un Patto da 300 milioni per nuovi investimenti soprattutto su viabilità e difesa del suolo. Rossi è uscito dal Pd per approdare nell’Mdp, ma questo, naturalmente, non deve pregiudicare nulla nella sua veste di guida della Toscana, soprattutto nei rapporti con il governo centrale. Il patto nasce da un lungo lavoro fatto dagli uffici governativi e regionali, dai ministri e dagli assessori.

Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana

Viabilità e difesa del suolo (Arno e la maledizione alluvioni, che si perpetua dal 4 novembre 1177), come detto, sono i temi su cui hanno concordato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nell’incontro a Palazzo Chigi. Lo rende noto un comunicato della Regione Toscana, dove si legge: «Abbiamo parlato dei problemi e delle emergenze della Toscana – ha detto Rossi – e concordiamo sull’obiettivo di firmare presto, a fine primavera il patto per la Toscana che preveda l’utilizzo delle risorse del fondo nazionale per lo sviluppo e coesione non ancora utilizzati. Puntiamo a qualcosa come 300, 350 milioni che, uniti a quelli già spesi e già impegnati, potrebbero dare risposta a problemi di investimenti come viabilità, assetto idrogeologico e mantenere un livello di impegni nella nostra regione sufficientemente adeguato». Tra gli altri punti toccati quelli dell’autostrada Tirrenica (comunque l’arteria si farà anche se potrebbe essere solo un corridoio Tirrenico, con soldi pubblici, se si troveranno), della crisi della Grandi Molini di Livorno e dei ritardi sul piano dell’imprenditore tunisino Rebrab per Piombino. Il governo affiancherà la Regione Toscana per ottenere garanzie internazionali, anche su questo argomento, nei rapporti con la Tunisia.



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