
Sanità Toscana: Estar acquista 720 confezioni di farmaco per l’epatite invece di 90. A spese di tutti
FIRENZE – Quando eravamo a favore di una centrale unica per gli acquisti sanitari, avevamo in mente una struttura che funzionasse in maniera puntuale e con efficacia maggiore rispetto alla precedente organizzazione tripartita: oggi è di tutta evidenza che così non è, ed è grave per un settore strategico come quello degli appalti in sanità, da cui transita la fetta principale dei soldi che i cittadini versano all’ente Regione. Credo sia necessaria la stoccata arriva nella vicenda dell’ordine errato con cui Estar ha acquistato 720 confezioni di farmaco per l’epatite C Sovaldi in luogo delle 90 necessarie, con un esborso quantificabile in 10 milioni di euro.
Sulla questione, ho appena depositato un’interrogazione nella quale, ripercorsi i fatti, domando alla giunta regionale di conoscere gli sviluppi futuri della vicenda, ovvero se Estar riuscirà a rimediare all’errore o dovrà saldare l’intero importo dell’ordine farlocco al fornitore. In più, chiedo a quanto ammonta il fabbisogno di medicinali per la cura HCV per il 2017 e un aggiornamento sulla situazione della spesa farmaceutica ospedaliera relativa al 2016 e al relativo payback.
Dati a parte, passo alla considerazione politica: questa vicenda è figlia di un errore, certo, ma gravissimo. Ed è evidente, anche, la sciatteria con cui lo sbaglio è stato gestito nei giorni immediatamente successivi alla presa di coscienza di quanto accaduto. Non è così che si può condurre un settore strategico tanto per i bilanci regionali quanto per il benessere delle persone come quello delle gare di acquisizione di beni e servizi in sanità. Del resto già tempo addietro la Corte dei Conti aveva messo sull’avviso sulle criticità rispetto al bilancio regionale nella gestione degli appalti da parte di Estar. I fatti confermano la valutazione dei magistrati contabili.
