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Arezzo, madre e figlia uccise dalla minicar: 200 nel corteo contro lo sconto di pena all’investitore

Lo striscione portato nel corteo partito dalla chiesa di San Leo

AREZZO – Una protesta civile ma ferma. Portata avanti da oltre 200 persone che oggi, 2 maggio, hanno partecipato a San Leo, vicino ad Arezzo, a un corteo di dissenso nei confronti della sentenza della Corte d’Appello di Firenze che ha dimezzato la pena per Alexe Danut, il romeno che a bordo della propria minicar il 31 gennaio 2016 investì e uccise Barbara Marzena Stepien 50 anni e la figlia Letizia di 10 mentre camminavano sul marciapiede.

In primo grado Alexe Danut venne condannato per duplice omicidio colposo aggravato a 9 anni e due mesi di reclusione, ma in appello ha ottenuto la riduzione di quattro anni per un totale di 5 anni e due mesi. Il corteo, partito dalla chiesa di San Leo, ha attraversato il paese prima di fermarsi sul luogo dove avvenne l’incidente. Tanti i bambini presenti, accompagnati dalle mamme, e che stringevano tra le mani rose bianche. In più occasioni è stato gridato ‘Giustizia, giustizia’. Presenti anche le autorità locali.

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