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Scuola: precari esclusi illegittimamente dalla selezione nazionale per presidi. Lo afferma il sindacato Anief

Ministero istruzione

ROMA – «In base alle anticipazioni sullo schema definitivo elaborato dal Miur per la selezione nazionale per almeno 1.500 presidi, rimangono fuori dal concorso tutti i docenti non di ruolo che hanno pur svolto cinque anni di servizio in possesso del titolo di ammissione, nonostante vi sia una sentenza del Tar Lazio, mai sospesa dal Consiglio di Stato, che abbia ammesso i candidati alla precedente selezione ottenuta dai legali Anief che è pronta a farli partecipare ancora con un nuovo ricorso». A sostenerlo è il sindacato Anief Cisal, il quale aggiunge che ragione, inoltre, ha avuto il sindacato a far dichiarare nelle domande di mobilità, graduatorie interne d’istituto, e di ricostruzione di carriera lo stesso servizio della paritaria che ora si vorrebbe valutare. Nel frattempo, Eurosofia ha avviato da tempo corsi in presenza e a distanza per prepararsi alle prove concorsuali con specifiche convenzioni.

«Con la sentenza 5011/2014 del Tar del Lazio – afferma il sindacalista Marcello Pacifico – i giudici amministrativi hanno confermato che per partecipare al concorso per dirigenti non può essere considerato titolo imprescindibile la già avvenuta immissione in ruolo. Ciò significa che non è necessario essere assunti a tempo indeterminato. Non si comprende questo ostracismo, ancora di più perché occorrono mai come oggi tanti bravi dirigenti, che non possono essere esclusi a priori, per un cavillo, visto che vi sono circa 1.400 reggenze e che gli ultimi 200 idonei della selezione del 2011 sono stati assunti all’inizio di quest’anno scolastico».

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