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Province: la giornata di mobilitazione trova l’appoggio della Boldrini e delle opposizioni, compresa mdp

ROMA – Le Province guardano alla manovrina per tornare a garantire le proprie funzioni ma fanno sapere che la pazienza è finita: se ci daranno pochi spiccioli, cioè pochi milioni, passeremo allo scontro. Di fronte a una platea di amministratori, tra questi anche tanti sindaci, il leader dell’Upi Achille Variati ha tentato di assecondare al meglio, in una giornata di mobilitazione annunciata da giorni, gli animi agitati degli addetti ai lavori. E’ l’ultima occasione, per questo informeremo anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha tenuto a sottolineare. Ma parole di incoraggiamento sono giunte nel tardo pomeriggio dalla presidente della Camera Laura Boldrini, dopo un incontro con una delegazione Upi. A questi ha espresso gratitudine per il rispetto istituzionale che state mostrando, venendo a porre in Parlamento questioni che l’esito del referendum costituzionale ha lasciato aperte e delle quali tutti devono prendere atto con realismo. Auspico che il Parlamento possa presto dare risposta a queste vostre domande.

Parole e auspicio ben accolti da Variati, che ha espresso gratitudine alla Boldrini, perché l’incontro di oggi non è stato affatto formale e per avere compreso che la giornata di mobilitazione ha il solo scopo di portare al centro dell”attenzione e dell’agenda politica la grave situazione di emergenza che si è creata e che mette a rischio la stessa sicurezza dei cittadini. Tra coloro che hanno contribuito alla riuscita della giornata di mobilitazione delle Province, figura anche il presidente dell’Anci Antonio Decaro, mosso in verità anche dallo stato comatoso in cui versano le città metropolitane. Per questo ha ribadito la necessità, dopo l’esito del referendum del 4 dicembre, di operare un tagliando alla legge Delrio, creando così i presupposti per mettere a punto una nuova architettura istituzionale degli enti locali. Ma al di là degli slogan della giornata (Il taglio che paghi tu: l’Upi difende i tuoi servizi) gli addetti ai lavori in casa Upi guardano con speranza all’apertura di Matteo Renzi di martedì scorso (ero per abolirle ma ora si trovino le risorse necessarie) a cui ha fatto seguito la proposta messa nero su bianco in un emendamento firmato da 33 deputati Pd alla manovra-bis che propone di portare da 110 a 220 milioni le risorse per le funzioni fondamentali per il 2017 e da 80 a 480 milioni per il 2018. A confermare l’affetto ritrovato per gli enti di area vasta – in verità sostenuti da un ampio spettro di forze politiche – la presa di posizione di Matteo Ricci, responsabile enti locali del Pd: lo svuotamento delle Province è cominciato nel 2011, quando è partito il dibattito sulla loro abolizione. Anno dopo anno, poi, a questi enti sono state tolte tutte le risorse. Nessuna forza politica si è mai presa la responsabilità di andare contro l”opinione pubblica, favorevole all’abolizione, ha aggiunto.

Sostegno lo ha espresso anche Articolo1-Mdp con il suo responsabile enti locali, Massimiliano Smeriglio, secondo il quale il grido d”allarme delle Province non deve rimanere inascoltato. Uno stesso invito lo lancia Forza Italia: siamo dalla parte delle Province – ha fatto sapere il presidente dei deputati Renato Brunetta – e giudichiamo assurdo il comportamento del governo. Di diverso parere la Lega: Smemorati, è incredibile come dalle parti del Pd vogliano capovolgere la realtà dimenticandosi dello scempio perpetrato fino ad oggi, ha detto Roberto Simonetti. Infine la Fp Cgil, che ha proclamato uno stato di agitazione per denunciare la profonda difficoltà finanziaria in cui versano questi Enti.

Le fallimentari riforme degli ultimi governi, compreso quello di Renzi, hanno portato a questa incredibile situazione. Gli enti locali si sovrappongono, le province non sono abolite, ma prosperano e chiedono sempre più fondi, il personale si moltiplica ovunque e le spese crescono in maniera esponenziale.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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