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Firenze: via alla stagione estiva 2017 a Villa La Pietra

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Villa La Pietra

FIRENZE – La serata della Stagione estiva 2017 di Villa La Pietra, la prestigiosa sede fiorentina della New York University, ha unito in maniera straordinaria poesia e musica, grazie a due talenti italiani e ora americani di adozione: il poeta Gian Maria Annovi (emiliano di nascita, ora docente all’Università della Southern California) e il compositore Roberto Scarcella Perino (siciliano di origine e docente alla NYU di New York). Ad Annovi è stata dedicata la prima parte della serata, quella del ciclo Writer’s reading, nella quale ha letto una scelta di sue poesie, tratte dalle raccolte Kamikaze e altre persone (del 2010, ispirata al mondo successivo all’attentato alle Twin Towers), Self eaters (2007, ispirato a un quadro della pittrice Dana Schutz) e Italics (del 2013, raccolta in cui hanno luogo poesie ispirate anche alla sua riflessione sulla sua condizione di italiano trapiantato all’estero). Raffinato il linguaggio, anche se a volte crudo e di effetto tagliente, latore di una preparazione culturale ampia ed erudita, ermetico in maniera decisamente stimolante, Annovi ha concluso la sua lettura con un poemetto intero, La scolta, del 2013, che ha per soggetto una profonda e toccante analisi psicologica dell’attesa di una badante (la scolta, la guardia, appunto) cui è stata affidata una signora, che un tempo era stata docente di latino e greco.

Si tratta di due monologhi paralleli, quello della signora e quello della badante, che riflettono la reale percezione di questo tipo di rapporto, tematica molto moderna, e che il compositore Scarcella Perino ha trasformato in libretto di un suo Madrigale Rappresentativo, per Mezzosoprano, Coro femminile, pianoforte e percussioni, di cui è stata eseguita la prima assoluta. La musica di Scarcella Perino ha restituito perfettamente l’intensità della tematica, facendo uso a volte del solo parlato, a volte di linee melodiche che usano agogiche e dinamiche sempre intese a restituire il pathos dei versi poetici, fino a citazioni musicali come la tarantella a scopo evocativo, per il terzo canto delle vicine, o l’uso dello sprechgesang. Molto bravi anche gli esecutori: la solista Grazia Bilotta (mezzosoprano), la pianista Iolanda Franzoso, il percussionista Francesco Di Gioia e il coro SolEnsemble. La versatilità di Scarcella Perino è stata poi dimostrata con l’esecuzione della sua Le passioni dell’anima, azione scenica su libretto di Francesca Anichini, brano nato per soprano, coro di voci bianche e pianoforte, che ha avuto la sua prima assoluta nell’ aprile scorso a Messina e che questa sera è stato eseguito con il coro femminile (sempre il bravissimo e versatile SolEnsemble, accompagnato dalla pianista Franzoso e dal percussionista Di Gioia) al posto delle voci bianche e con il soprano Elisabetta Tiso nel ruolo di Anima, interpretato con molta bravura. In questo caso Scarcella Perino ha dato prova di una scrittura adeguatissima alle voci bianche per la tessitura ma anche per il carattere, molto didascalica e descrittiva, ora concitata, ora lenta, ora appassionata, a seconda dl contenuto testuale. Meritatissimo l’entusiasmo del pubblico e dell’artefice della scelta artistica, Stefano Albertini, anche lui italiano di origine, docente della sede newyorkese dell’ateneo nonché Direttore della Casa Italiana Zerilli-Marimò di New York.


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Donatella Righini


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