Ippodromo di Firenze, turbativa d’asta: quattro indagati. Procura chiude indagini e avvisa gli imprenditori

FIRENZE – A chiusura delle indagini risultano quattro gli imprenditori indagati con l’accusa di aver turbato l’aggiudicazione di una gara del Comune per la gestione dell’Ippodromo Le Mulina, impianto dismesso per cui si cercano nuove funzioni. La procura ha inviato l’avviso a Oliviero Fani, Luisa Chiavai, Massimo Cortini e Guo Sheng Zheng, che, secondo l’accusa, si sarebbero accordati tra loro per non farsi concorrenza nella gara d’appalto ed ottenere comunque rispettivi vantaggi nella concessione dello spazio.
In particolare, i pm Luca Turco e Cristine Von Borries ipotizzano che, mediante collusione, Fani e Zheng si siano
accordati di intesa con Chiavai, e preventivamente e clandestinamente con Cortini, al quale promisero in caso di
assegnazione la gestione di una parte dell’impianto. La gara per l’ippodromo era stata bandita nel 2012 e parteciparono tre raggruppamenti di imprese. Uno di questi, la Parc Lives di Cortini, fece ricorso al Tar, che sospese l’esecutività dell”assegnazione del bando. La gara fu bandita nuovamente dal Comune nel 2014 e nel frattempo si sarebbero
realizzati gli accordi criminosi che, secondo i pm, favorirono l’aggiudicazione della Pegaso Srl i cui referenti erano Fani,
Chiavai e Zheng. Al bando del 2014 l”azienda di Cortini non partecipò all’appalto.
La procura ha concluso che l’asta fu turbata e tra le prove riporta una scrittura privata del 2013 in cui si prevedeva di
costituire una nuova società di gestione con Cortini socio al 45% e Fani socio al 55%.
