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Terrorismo: Roberti, Procuratore nazionale, arriva dai migranti la possibile minaccia per l’Italia

Guardia

ROMA – «Purtroppo sì la minaccia c’è». Lo ha detto a chiare note il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti sul massiccio arrivo di migranti e sul fatto che questo rappresenti una possibile minaccia terrorismo. Una sconfessione piena delle tesi dei buonisti tipo la presidenta della camera Laura Boldrini, che considerano i migranti solo come indispensabili risorse di cui non possiamo fare a meno. Ma alcune di queste risorse potrebbero essere letali per il nostro Paese, dice invece, a ragion veduta e non parlando per slogan, il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Nel mirino anche gli arrivi attraverso i barconi, quelli che secondo i buonisti fuggono dalla fame e dalle guerre.

«Abbiamo visto più volte negli ultimi anni che chi arriva con i cosiddetti barconi – ha detto Roberti interpellato dai cronisti – intraprende poi un percorso di radicalizzazione che può portare, e in almeno in due casi è successo, alla realizzazione di attentati terroristici. Pensiamo ad esempio all’attentatore di Berlino». Che era giunto a Lampedusa nel 2011 su un barcone, ha ricordato Roberti, intervenuto oggi è un convegno organizzato dal Dipartimento amministrazione penitenziaria. Secondo Roberti, gli arrivi di migranti, che anche oggi registrano numeri massicci, «ripropongono il tema dei trafficanti di esseri umani: non siamo più di fronte a un traffico di clandestini ma di esseri umani. Secondo i trattati internazionali dovrebbe essere efficacemente combattuto soprattutto a livello internazionale ma siamo ancora lontani dal dispiegare un”azione internazionale di contrasto: è indispensabile richiamare tutti i paesi alle proprie responsabilità».

Il Governo dovrebbe dare più credito alle parole responsabili del magistrato che dirige le indagini antiterrorismo piuttosto che stare dietro agli slogan e alle chiacchiere infondate delle vestali dell’accoglienza ad ogni costo, che popolano palazzi romani e vaticani, ma sono diffuse in ogni luogo nel nostro scombinato paese.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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