Economia: mef proroga un termine del 20 luglio allo stesso giorno, incredibile burocrazia
ROMA – «Slitta al 20 luglio 2017, per i titolari di reddito d’impresa (e, quindi, anche per i soci a cui è attribuito il reddito della società partecipata ai sensi degli articoli 5, 115 e 116 del testo unico delle imposte sui redditi), il termine per effettuare i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2016 e il versamento del primo acconto». Questo comunicato del Ministero dell’economia e delle finanze sembra una barzelletta, ma purtroppo è la cruda realtà.
La precisa e pedante burocrazia nello stesso giorno di scadenza, il 20 luglio sposta il termine al 20 luglio, una vera e propria beffa per i contribuenti interessati! Al ministero spiegano subito che non si tratta di un errore ma della formalizzazione di una scadenza attesa. E tra l’altro il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, emanato su proposta del ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan e pubblicato in extremis sulla Gazzetta Ufficiale, dispone anche che «dal 21 luglio e fino al 20 agosto 2017 i versamenti potranno essere eseguiti con la maggiorazione, a titolo di interesse, pari allo 0,40 per cento».
La Cgia di Mestre parla esplicitamente di «beffa», perché in questo modo «si agevola chi aveva deciso di versare le imposte sino all’ultimo momento, ma chi ha già pagato versando la maggiorazione dello 0,4% che poi all’ultimo il ministero ha deciso di cancellare?». Secondo la presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, chiedere proroghe «non serve», è «diventato, questo, un esercizio sterile e produttivo più di negatività, che di altro». Però, «intervenire retroagendo, escludendo incredibilmente professionisti e autonomi, pare più una pessima pezza, che un provvedimento organico». Per Calderone, «la strada non può essere quella della proroga elevata al rango di intervento ormai abitudinario e scontato, ma che poi produce questi incomprensibili provvedimenti. La soluzione – sostiene – non può che arrivare da una seria razionalizzazione del calendario fiscale».
Confprofessioni a sua volta parla di «provvedimento tardivo, fuori tempo massimo che non considera i liberi professionisti tra i soggetti destinatari della proroga. Si tratta – spiega il presidente Gaetano Stella – di una proroga completamente inutile Molti contribuenti hanno già versato nella prima parte del mese di luglio le imposte con una maggiorazione dello 0,40%. Oltre al danno, la beffa». Anche il presidente del Commercialisti, Massimo Miani, parla di scelta discriminatoria e di annuncio giunto purtroppo ancora una volta fuori tempo massimo.
«Se è vero che i commercialisti e i tecnici delle associazioni di categoria dei piccoli imprenditori sono ormai avvezzi alle stranezze del nostro fisco – dichiara invece Paolo Zabeo della Cgia di Mestre – è comunque inaudito che l’Amministrazione finanziaria continui a non avere alcun rispetto dei contribuenti. E mi chiedo perché mai chi si rende responsabile di questi disguidi non sia chiamato a pagarne le conseguenze». Tra l’altro gli Artigiani di Mestre, segnalano che “nel comunicato stampa di ieri il Ministero dell’Economia «non ha precisato se la proroga concessa varrà anche per gli importi risultanti dalle dichiarazioni Irap. Tutto ciò, sta creando grande incertezza e confusione ai contribuenti e un nuovo carico di lavoro ai consulenti fiscali che dovranno rivedere le procedure di versamento, rimodulando gli eventuali piani di rateazione».