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Vitalizi: la camera approva il ricalcolo col metodo retributivo

La Camera ha approvato a maggioranza l’introduzione del sistema contributivo (tanto versi tanto ottieni) ai vitalizi dei parlamentari (oggi calcolati con il sistema retributivo, cioè in percentuale sull’indennità-stipendio), e da un largo schieramento politico si è levata una schiera di consensi. Entusiasti in particolare il M5S, Giorgia Meloni, la Lega Nord e una parte del Pd, che vedono in questo modo aprirsi la strada verso un provvedimento, auspicato da Boeri, ma finora impedito dalla Corte costituzionale. Ovvero il ricalcolo delle pensioni dei comuni cittadini, attualmente parametrate, per il 90%, al sistema retributivo (in percentuale sugli ultimi stipendi). Il provvedimento è comunque osteggiato da una parte delle forze politiche e passibile di dichiarazione d’incostituzionalità da parte della Consulta. Come diciamo in altro articolo a votare a favore della pdl Richetti sono stati il Pd, M5S, Lega, Fdi, Sinistra italiana e Scelta civica. Voto contrario da Ap, mentre Mdp si è astenuto. Forza Italia, infine, non ha partecipato al voto, restando in Aula.

PENSIONI D’ORO – Il capogruppo del Pd Ettore Rosato ha affermato (ma sarà vero, dubitiamo fortemente) che «se qualcuno qui dentro vorrò ricalcolare le pensioni d’oro troverà un muro da parte del Pd». Evidente il riferimento al M5S, alla lega, a FdI, ma evidente anche il tentativo di non mettere in allarme i pensionati in vista delle elezioni. Comunque occorre restare vigili perché il passo successivo sarà proprio quello di estendere questo regime anche alle cd pensioni d’oro, secondo i voleri di Boeri.

COMMISSIONE – La conferma di tale intenzione era del resto arrivata dal relatore della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, Maino Marchi (dello stesso partito, il Pd, del proponente,  0n. Richetti!), che – pur osteggiando l’estensione –  ha dichiarato: «laddove il provvedimento fosse il grimaldello per procedere in futuro al ricalcolo delle pensioni con il metodo contributivo per tutte le categorie di lavoratori, come peraltro vorrebbe una proposta di legge costituzionale presentata, tra l’altro, dal presidente della I Commissione della Camera, verrebbe a determinarsi una vera e propria macelleria sociale, poiché ciò comporterebbe praticamente il dimezzamento dei trattamenti pensionistici calcolati con il metodo retributivo.»

Il tema è stato affrontato anche dal loquacissimo presidente della Regione toscana Enrico Rossi, il quale, ospite della trasmissione Omnibus su La7, non ha mancato di dire la sua, con orientamento veterocomunista, riguardo sia alle cd. pensioni d’oro che ai vitalizi regionali, aboliti per il futuro (non per il passato) dalla Regione Toscana. Ecco il suo pensiero riassunto in due tweet:

Nettamente contrario al provvedimento Antonello Falomi, presidente dell’Associazione ex parlamentari, che parla di un atto «palesemente incostituzionale  come testimoniano i pareri dati dalle Commissione per gli affari regionali, dalla Commissione Lavoro e dalla Bilancio che hanno sollevato questioni di costituzionali; ed anche Tito Boeri, in audizione alla Camera, l’ha definita di dubbia costituzionalità. Pd e M5s – prosegue Falomi – sanno benissimo che la Consulta boccerà la legge, ma preferiscono portare avanti una legge propaganda, una legge volantino, da sbandierare in campagna elettorale. Questa legge è un pericoloso precedente per mettere le mani nelle tasche dei pensionati, attraverso un ricalcolo delle loro pensioni. Il ricalcolo lo propongono anche Boeri, Cottarelli e il Fondo monetario Internazionale: quindi c’è un interesse preciso dietro a questa operazione.»

Contrario anche il deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto: «è un atto di macelleria sociale per 20 milioni di pensionati. È un provvedimento barbaro sul piano costituzionale e rappresenta una scelta irresponsabile». Anche Silvio Berlusconi ha bollato il provvedimento come incostituzionale e lesivo dei diritti degli italiani perché a rischio per la retroattività ci sono 20 milioni di pensioni.

Questa volta siamo perfettamente d’accordo con il pensiero dell’ex Cavaliere, pensiamo che il Senato ponga rimedio agli stravolgimenti costituzionali approvati dalla Camera, ma confidiamo comunque che la Consulta interverrà per mettere le cose a posto come per il passato.

 

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