Firenze, prostituzione: multe a chi si apparta con le lucciole. Ordinanza del comune in arrivo
FIRENZE – E’ quasi pronta l’ordinanza anti-prostituzione che, in particolare, mirerà a colpire i clienti con sanzioni specifiche quando le forze dell’ordine li dovessero sorprendere a intrattenersi con prostitute. Al documento, in preparazione da alcuni mesi, hanno lavorato lo stesso sindaco Dario Nardella col nuovo comandante della polizia municipale Alessandro Casale e l’assessore Federico Gianassi. Sono previste sanzioni amministrative: le multe potranno diventare molto onerose in caso di violazioni ripetute da parte della stessa persona. A Firenze sarebbe la prima volta che nel contrasto alla prostituzione verrebbe punito il cliente in modo mirato.
Il sindaco Nardella aveva annunciato già nel marzo scorso l’ordinanza antiprostituzione, che venne descritta come una sorta di Daspo urbano tarato su questo fenomeno specifico. Ora, l’atto, già nel corso di settembre dovrebbe entrare in vigore in tutto il territorio comunale. Secondo quanto appreso, nelle fasi di preparazione ci sono stati incontri tra gli esponenti del Comune, sindaco compreso, con magistrati e con le autorità di pubblica sicurezza per incardinare l”ordinanza nei giusti binari legali. In particolare è stata studiata la possibilità di comprendere nell’ordinanza, rispettando i giusti profili di legittimità, anche altri tipi di sanzione oltre quelle amministrative contro i clienti trovati appartati con prostitute: un aspetto, questo, però, ritenuto di complessa soluzione giuridica.

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Affermo che, anche con le nuove disposizioni legislative, le Ordinanze Sindacali ed i Regolamenti di Polizia Urbana devono essere conformi ai principi generali dell’Ordinamento, secondo i quali la prostituzione su strada non può essere vietata in maniera vasta ed indeterminata. Di conseguenza, i relativi verbali di contravvenzione possono essere impugnati in un ricorso. In più per le medesime ragioni, i primi provvedimenti suddetti non possono essere emessi per problematiche permanenti ed i secondi non possono riguardare materie di sicurezza e/o ordine pubblico.