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Province e città metropolitane: sciopero dei dipendenti e manifestazione davanti a Montecitorio

ROMA – Migliaia di dipendenti di province e città metropolitane in tutt’Italia hanno aderito allo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali. Chiedono garanzie e diritti, garanzie per un impiego ancora troppo precario, diritti per quanto concerne gli stipendi. Inoltre, gioca un ruolo importante anche tutta la rete di servizi da dare al cittadino che dovranno necessariamente essere rilanciati e in grado di funzionare, nonché l’incremento delle risorse pubbliche per evitare il baratro. Hanno formato un presidio davanti a Montecitorio avanzando le richieste a parlamento e governo.

Sono intervenuti i principali sindacati di categoria – Cgil, Cisl e Uil – tra cui la Segretaria Generale della Cgil Susanna Camusso che in merito ha dichiarato: «Le risorse sono essenziali, perchè è dalle Province che continua a dipendere una serie di servizi per i cittadini che non si riescono ad erogare perchè sono stati tagliati i fondi».

Il Presidente dell’Upi Achille Variati ha espresso il sostegno dell’Associazione ai dipendenti di Province e Città metropolitane impegnati oggi in una giornata di sciopero generale. «La riforma delle Province non è stata indolore per i nostri dipendenti: la metà è stata spostata verso altre pubbliche amministrazioni, e chi è rimasto ha dovuto farsi carico di assistere i Sindaci Presidenti nella costruzione dei nuovi enti, in un clima di crisi e continue incertezze. La propaganda contro le Province ha toccato direttamente la vita dei dipendenti. Ora è il momento di assicurare una visione di prospettiva: la prossima Legge di Bilancio deve garantire le risorse necessarie per i servizi essenziali e restituire quell’autonomia organizzativa necessaria per valorizzare il personale. I ritardi di mesi del pagamento degli stipendi che si sono verificati in diverse Province a causa dei tagli insostenibili delle manovre economiche – ha sottolineato Variati – hanno
determinato situazioni gravissime di allerta sociale, e la mancanza delle risorse necessarie per garantire i servizi ai cittadini rende impossibile al nostro personale di lavorare nelle condizioni adeguate a quelle di una istituzione della Repubblica. Per questo – conclude Variati – ci aspettiamo che la prossima Legge di Bilancio 2018 – 2020 metta fine a questo stato di precarietà. Il Governo e il Parlamento, con cui abbiamo avviato un confronto, devono assicurare risposte indispensabili sia in termini di risorse per garantire le funzioni fondamentali e per far ripartire gli investimenti locali, che per ripristinare l’autonomia organizzativa, eliminando i vincoli sul personale e consentendoci di orientare la qualificazione del personale alla nuova mission della Provincia».


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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